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Gli ex-evasori hanno diritto al patrocinio gratuito

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Nel nostro Paese, i non abbienti chiamati in giudizio hanno diritto a richiedere la tutela legale a spese dello Stato, inviando un’apposita richiesta corredata dei documenti pi๠utili, come la dichiarazione dei redditi, al locale Ordine forense; per essere giudicato non abbiente, occorre che il proprio reddito annuo non superi una certa soglia, di poco superiore ai novemila euro.

La norma appare rispondente a criteri di equità  sociale, considerato che, salvo che per alcune tipologie di cause minori, l’assistenza di un avvocato èobbligatoria in ogni grado di giudizio.


La disciplina èattualmente regolata dalla legge 217/1990 che, fra le altre cose, stabilisce una serie di requisiti negativi, stabilendo che chi èimputato di determinati reati non puಠaspirare al patrocinio gratuito; fra queste cause di esclusione vi èl’evasione fiscale.


La Corte di Cassazione èrecentemente intervenuta sul tema, con la sentenza n. 40589/2009. Il caso èstato sollevato da un cittadino di Potenza, in passato condannato per aver evaso l’imposta sul valore aggiunto e successivamente rinviato a giudizio per una sfilza di altri reati, ma di natura differente.

Il giudice per le indagini preliminari aveva rigettato la sua istanza di accedere alla tutela legale gratuita, proprio a causa dei suoi trascorsi di evasore.

Il soggetto si era opposto alla decisione del Gip, ottenendo ragione nella sentenza definitiva emessa dalla Suprema Corte.

La Cassazione ha infatti stabilito che il requisito negativo si applica in relazione alla causa in discussione, a nulla valendo eventuali sentenze passate (anche definitive) a carico del medesimo cittadino.