Come si compila il modello I1

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Superato lo scoglio del riquadro preliminare, èpossibile ora affrontare i singoli e numerosi riquadri di dettaglio contenuti nel Modello I1.

Nel primo di essi, l’imprenditore individuale deve indicare i propri dati anagrafici, fra cui la partita IVA.

In merito a quest’ultima, la compilazione di questo rigo èimmaginabile solo nell’ipotesi che essa sia stata rilasciata prima dell’iscrizione al Registro delle Imprese, evento che con la Comunicazione Unica dovrebbe divenire un’ipotesi molto rara (riferita, ad esempio, ai liberi professionisti che in un secondo momento divengono imprenditori).

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Apertura del modello I1

imprenditorePer compilare il riquadro generale posto in apertura del modello I1, occorre effettuare un rapido excursus su alcune definizioni offerte dal nostro codice civile.

L’art. 2082 definisce l’imprenditore come colui che “esercita professionalmente un’attività  economica organizzata al fine della produzione o dello scambio di beni e di servizi”.

Senza entrare nei dettagli dottrinari – cosa che richiederebbe ben altro spazio – diciamo che sulla base dell’attività  l’imprenditore èda intendersi o come agricolo (art. 2135) o come commerciale (art. 2195).

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Modello per il registro delle imprese

stretta-di-manoDopo aver affrontato le problematiche di carattere pi๠generale, iniziamo a vedere nella sostanza il contenuto informativo da indicare nel modello di iscrizione di una nuova attività  presso il Registro delle Imprese.

Come già  accennato, per le ditte individuali si utilizza il modello I1, mentre per gli enti si impiega il modello S1.

Iniziamo, innanzitutto, dal modello I1, composto da un riquadro preliminare e diciotto differenti riquadri di dettaglio.

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Registro delle imprese

registro-impreseLa storia del Registro delle Imprese èlunga e travagliata.

Previsto dal Codice Civile già  nel 1942, èdivenuto operativo solo nel 1993, con affidamento della sua gestione alle Camere di Commercio.

Il Registro si compone di una sezione ordinaria, destinata alle generalità  delle imprese individuali e societarie, agli enti pubblici economici, ai consorzi e agli enti diversi svolgenti attività  commerciale in via esclusiva o prevalente.

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Registrazione in Camera di Commerio

camera di commercioDopo aver effettuato una disamina generale sulla Comunicazione Unica, ègiunto il momento di esaminare nei dettagli i singoli moduli di iscrizione di cui questa Comunicazione si compone, iniziando ad analizzare gli adempimenti destinati alla Camera di Commercio.

Va precisato che i diversi software di compilazione normalmente non riproducono passo passo i singoli quadri che successivamente risulteranno sui moduli stampati.

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Compilazione del software Comunica

softwareNell’utilizzo del software COMUNICA, il primo quesito da risolvere consiste nel distinguere fra le imprese che denunciano la propria costituzione e il contemporaneo avvio dell’esercizio effettivo dell’attività , e le imprese che invece rinviano l’inizio concreto ad un momento successivo.

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Procedura comunicazione Unica

partita ivaLa procedura della Comunicazione Unica, utilizzabile esclusivamente per via telematica, dovrà  diventare ben presto familiare a tutti gli imprenditori, o ai rispettivi consulenti.

Non solo l’avvio dell’attività  sarà  infatti comunicabile solo mediante questa via, ma anche ogni successiva variazione dei dati dichiarati nonchè la cessazione dell’attività .

Fatalmente, dunque, il nuovo sistema verrà  prima o poi impiegato da ogni impresa presente o futura.

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Comunicazione Unica

Partita ivaFino al 2008, i quattro enti fondamentali cui l’imprenditore deve riferirsi per avviare la propria attività  – Camera di Commercio, Agenzia delle Entrate, INPS, INAIL – hanno adottato regole differenti per l’iscrizione del nuovo soggetto.

Questo ha comportato per il neo-imprenditore una complicazione significativa in termini di tempo per ottemperare ad ogni adempimento.

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Procedura avvio di un’attività 

aprire un\'attività In generale, chi intende avviare un’attività  d’impresa ha solitamente le idee abbastanza chiare sulla tipologia di business da creare, sul target da soddisfare, sui fornitori cui rivolgersi, sul mercato in cui operare;

ma altrettanto spesso ha idee pi๠o meno confuse sugli adempimenti amministrativi che deve soddisfare prima dell’avvio dell’attività  o immediatamente dopo averla iniziata.

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Attestazione del depositario

Guardia di FinanzaCerte volte basta davvero poco per rovinare i rapporti con il Fisco. àˆ sufficiente perdere un semplicissimo foglio di carta perchè il pi๠onesto degli imprenditori si trasformi di colpo agli occhi dell’Amministrazione Finanziaria nel peggiore degli evasori.

I funzionari della Guardia di Finanza, infatti, possono in ogni momento varcare la porta di un negozio, di un ufficio o di un magazzino per ispezionare registri e fatture di qualunque soggetto.

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Partita IVA nella homepage

Partita iva

Di obblighi fiscali ne esistono tanti, questo èrisaputo. E chiunque voglia operare nel nostro mercato èper forza di cose tenuto a conoscerne quanti pi๠possibile, per evitare antipatiche sorprese da parte delle Agenzie fiscali. Esiste, tuttavia, un obbligo generalizzato introdotto già  nel 2001 e di cui ancora oggi pochi sembrano essere consci.

Chiunque eserciti un’attività  di impresa, arte o professione e utilizzi un sito web per la propria attività , ètenuto a pubblicare il numero di partita IVA nella homepage del sito.

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Licenziamento

Licenziamento e dimissioniIl licenziamento èuna pratica attraverso la quale il datore di lavoro puಠdecidere di recedere il contratto stipulato con un suo dipendente.

In passato era necessario solo rispettare i termini di preavviso per poter effettuare un licenziamento, la decisione era completamente affidata alla discrezionalità  del dirigente.

Con il tempo la normativa si èvoluta, oggi ci sono dei limiti ben precisi e la recessione di un contratto di lavoro va sempre giustificata su solide basi. Con la legge n. 604 del 1966 sono stati resi validi solo i licenziamenti per giusta causa o per giustificato motivo.

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Professionisti e conto corrente

ViscoOltre all’abolizione dell’obbligo di tracciabilità  dei compensi, il decreto fiscale in discussione in questi giorni contiene un’altra notevole semplificazione rivolta agli esercenti arti e professioni.

Come noto, il decreto Visco-Bersani impose a tutti i produttori di reddito di lavoro autonomo di istituire uno o pi๠conti correnti bancari o postali in cui far affluire i propri compensi professionali e da cui prelevare le somme necessarie per le proprie spese. Il conto poteva essere liberamente impiegato anche per utilizzi rientranti nella sfera privata del professionista.

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Tracciabilità  dei compensi

Soldi contanti

Un’altra semplificazione contenuta nel decreto fiscale in discussione in questi giorni riguarda l’abolizione dell’obbligo per gli esercenti arti e professioni di riscuotere i propri compensi tramite mezzi tracciabili.

La norma, introdotta dal DL 223/2006 e dal carattere chiaramente anti-evasivo, non èmai stata digerita dai professionisti, soprattutto perchè suggeriva dichiaratamente per essi un trattamento di forte sfiducia da parte delle istituzioni rispetto agli imprenditori, che non sono mai stati gravati da alcun tipo di obbligo analogo.

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Abolizione elenco clienti fornitori

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Con l’approvazione definitiva, prevista entro la fine di luglio, del decreto di accompagnamento della manovra finanziaria, sarà  sancita per la seconda volta la cancellazione dal nostro ordinamento dell’obbligo per imprenditori (commercianti e artigiani) e professionisti di inviare annualmente il famigerato elenco clienti-fornitori, obbligo già  abrogato nel 1994 da Giulio Tremonti, riportato in vita col DL 223/2006 da Vincenzo Visco e nuovamente soppresso da Tremonti col DL 112/2008.

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