Arriva la tassazione di distretto

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Antico progetto del centrodestra sostenuto da Confindustria e fino ad ora mai realizzato, un decreto-legge emanato venerdଠdal Governo introduce nel nostro ordinamento tributario il distretto produttivo come autonomo soggetto passivo d’imposta ai fini IRES.
In sostanza, si ipotizza che tutte le imprese operanti in un distretto industriale optino congiuntamente per una tassazione consolidata, esattamente come avviene per molti gruppi industriali e bancari.

Questo significa che i redditi che ogni impresa produce in proprio non saranno soggetti ad autonoma tassazione, bensଠconfluiranno ogni anno in un unico calderone soggetto a IRES: ciಠconsente di compensare utili e perdite con significativi vantaggi per tutti.

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IVA di gruppo, i tempi stringono

partita iva

Entro il 16 febbraio, le società  che, avendone i requisiti, intendono aderire alla cosiddetta “IVA di gruppo” devono presentare l’apposita dichiarazione tramite il modello IVA26 all’Agenzia delle Entrate in triplice copia.
Con l’adesione, le società  appartenenti ad un gruppo aziendale possono scegliere di non liquidare autonomamente nel corso dell’anno la propria posizione IVA bensଠdi trasferire i propri debiti o crediti periodici all’interno del gruppo stesso: essi si compenseranno a vicenda (ma puಠoccorrere una fidejussione), e solo l’eventuale credito che residuasse si potrà  compensare tramite Modello F24 con altre imposte o contributi.

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Pressione fiscale e debito pubblico a livelli record

Le stime del Governo sui conti pubblici, formulate in occasione del DPEF della scorsa primavera, devono purtroppo essere ulteriormente riviste al ribasso.

Il crollo del PIL prosegue e si aggrava (per il 2009 si prevede un’involuzione forse del 2% della produzione nazionale) e quindi, nonostante la scelta di non ricorrere per l’ennesima volta alla crescita del debito pubblico pur di fronteggiare la crisi, il rapporto fra lo stesso e il PIL dovrebbe attestarsi al 111,2%, sopravanzando di oltre cinque punti rispetto al 2008 e vanificando i piccoli miglioramenti che lentamente si erano raggranellati negli anni precedenti.

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Telecom: crisi, esuberi, scioperi e fusioni

La situazione di Telecom Italia, già  in pesante difficoltà  da parecchi mesi, si èaggravata ulteriormente negli ultimi tempi, come inevitabile conseguenza della crisi globale.

In precedenza, i vertici della società  e i sindacati avevano trovato un faticoso accordo, dopo lunghe trattative, che prevedeva la messa in mobilità  di ben cinquemila dipendenti. Ma ora che filtrano i piani della dirigenza di Telecom e del suo amministratore delegato Franco Bernabà¨, le rappresentanze dei lavoratori ritornano precipitosamente sul sentiero di guerra.

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Si chiude la querelle sulle quote-latte

Gli accordi faticosamente negoziati a Bruxelles sono oggi sanciti da un decreto-legge appena emanato dal Consiglio dei Ministri: l’annosa questione delle quote-latte, su cui da decenni si registra una contesa fra gli allevatori italiani e le ferree regole dell’Unione Europea, sembra ormai puntare verso la risoluzione definitiva.

Come noto, l’Europa impone dei limiti massimi alla produzione di latte per evitare il crollo dei prezzi legato alla sovrapproduzione. Lo Stato italiano ha dovuto pagare negli anni svariati miliardi di euro legati alle multe provenienti da Bruxelles a causa delle continue violazioni degli allevatori, multe che poi lo Stato ha addebitato agli stessi imprenditori: da qui, le infinite battaglie a colpi di cortei guidati dall’indimenticabile mucca Ercolina.

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Sopravvenienze: le insussistenze

L’ultimo caso di rilievo èquello di un sottogenere di sopravvenienze: le insussistenze. Si parla di insussistenza quando si scopre che un elemento presente in contabilità  nella realtà  non esiste o ha un valore minore.

Per esempio, il contante nella cassa di un supermercato ha un valore diverso da quello contabilizzato, magari generato da tanti piccoli arrotondamenti: la differenza, se negativa per la società , èun’insussistenza passiva (se èpositiva, si parla pi๠genericamente di sopravvenienza attiva).

Ma il caso pi๠importante di insussistenza si ha quando si scopre che c’ stato un furto, di denaro o di altri beni dell’impresa.

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Sopravvenienze, un problema fiscale

consulenza fiscale in italia

Dal punto di vista contabile, si definiscono “sopravvenienze” tutti quegli elementi reddituali di cui si viene a conoscenza soltanto in seguito rispetto al momento in cui essi vengono a sorgere; possono essere “attive” o “passive” a seconda che incrementino o riducano il reddito d’esercizio.

In genere, la loro rilevazione non pone problemi particolari, a meno che le sopravvenienze non emergano dopo la chiusura dei bilanci.
Le ipotesi sono numerose e svariate. Talvolta capita che si attende una fattura da un fornitore ma al momento in cui si redige il bilancio essa non èancora arrivata: in tal caso si cerca di sapere dall’interessato a quanto ammonta o si cerca di fare una stima, ma se al suo arrivo si scopre che il valore èdiverso, la differenza genera una sopravvenienza.

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Lavoro minorile e lavoratrici-madri (VI)

Il congedo di maternità  èobbligatorio per legge: nè il datore di lavoro nè la lavoratrice-madre (o padre, quando èlui a fruirne) possono porre alcuna deroga. Discorso diverso per il cosiddetto “congedo parentale”: esso, infatti, èuna libera scelta del genitore.

Al termine del periodo di maternità , pertanto, la lavoratrice-madre (o, in alternativa, il padre) puಠchiedere un ulteriore congedo fino al massimo di sei mesi, o, se vi èun unico genitore, fino a dieci mesi. Si possono avere ulteriori proroghe se il figlio èportatore di handicap.

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Lavoro minorile e lavoratrici-madri (V)

Stabilito, dunque, che le donne in quanto tali nel nostro tempo non hanno pi๠bisogno di specifica protezione, il legislatore ha perಠdedicato un’attenzione particolare alla lavoratrice che èanche madre di famiglia.

Qui il discorso, infatti, èdel tutto differente: non ètutelato il “sesso debole” ma la particolare funzione che la donna assume in quanto madre.

La legge prevede, dunque, una serie di protezioni contenute oggi nella legge 151/2001, che ha anche introdotto una notevole innovazione rispetto al passato: la possibilità  di estendere o trasferire le tutele al lavoratore-padre, in tutte le ipotesi in cui non sia la madre a fruirne, per scelta o impossibilità .

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Lavoro minorile e lavoratrici-madri (IV)

Le azioni per le pari opportunità  possono sorgere in direzione di numerosi obiettivi: favorire la diversificazione professionale delle donne; garantire un maggiore equilibrio fra gli impegni lavorativi e quelli familiari; promuovere una loro maggiore presenza in quegli ambiti dove esse sono sotto-rappresentate.
A differenza delle norme di tutela propriamente dette, la legge sulle pari opportunità  non interviene “contro” ma “pro”.

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Lavoro minorile e lavoratrici-madri (III)

Come già  accennato, il complesso sistema di tutele previsto per le donne lavoratrici èstato spazzato via nel 1977, in quanto fortemente avversato dai movimenti femministi e ritenuto lesivo della parità  fra i sessi. Restavano in piedi solo il divieto di lavoro notturno (cancellato a sua volta diversi anni dopo) e una norma di tutela molto particolare, tuttora vigente: il divieto di licenziamento intimato alla lavoratrice nel cosiddetto “periodo matrimoniale”, ossia dalla data della pubblicazione degli annunci nuziali fino ad un anno dopo la celebrazione del matrimonio.

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Lavoro minorile e lavoratrici-madri (II)

L’evoluzione legislativa in materia di tutela a lavoratori minorenni e lavoratrici-madri èstata costellata da moltissime tappe di rilievo, che hanno portato il diritto del lavoro ad assumere la forma attuale.

Vediamo dunque di chiarire qual èil quadro delle principali leggi oggi vigenti.
Iniziamo dai minori. Le leggi sul lavoro li distinguono in due categorie: i bambini (fino ai quindici anni di età ) e gli adolescenti (dai sedici ai diciotto anni). Coloro che tuttavia hanno compiuto o superato i sedici anni ma non hanno ancora assolto l’obbligo scolastico sono assimilati ai bambini.

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Lavoro minorile e lavoratrici-madri (I)

Nel Diciannovesimo Secolo, l’età  del liberismo, si pensava che i rapporti fra datore di lavoro e dipendente dovessero essere interamente regolati dalle parti, senza alcuna ingerenza da parte dello Stato. Questo, come tutti sanno, ingenerava incredibili abusi ai danni del lavoratore, parte debole del contratto.

Le primissime leggi in materia di lavoro emanate alla fine dell’Ottocento intervenivano proprio per sanare gli eccessi pi๠intollerabili, soprattutto a favore delle categorie di lavoratori considerate in assoluto pi๠meritevoli di tutela: i minori di età  e le donne.

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Disoccupazione in crescita, ma alcune aziende assumono

Se le previsioni vedono un’Italia a rischio recessione con un tasso di discoccupazione in forte crescita fino a raggiungere l’8% (nella crisi del ’29 era il 30%) portanto cosଠad avere ben 2.000.000 di persone senza un impiego, esiste un’altra Italia che assume e regala posti di lavoro che in molti casi risultano essere anche a tempo indeterminato.

E’ la grande distribuzione a far da padrone in questa situazione come ad esempio IKEA, Media World e i settori legati all’energia come Enel ed Eni che nella scorsa settimana abbiamo visto in forte crisi.

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Bonus sicurezza, il click-day èalle porte

plico di soldi di un pagamento

Sarà  il 2 febbraio l’atteso “click-day” per la presentazione delle istanze telematiche per la prenotazione del credito d’imposta per le misure di sicurezza da parte delle piccole e medie imprese.
Secondo una procedura ormai consolidata, infatti, anche per questo bonus il beneficio non sarà  riconosciuto a tutti i richiedenti bensଠsolo ad alcuni di essi, fino ad esaurimento degli stanziamenti.

Ricordiamo rapidamente che la Finanziaria di due anni fa istituଠun credito d’imposta per le piccole e medie imprese operanti nel commercio, pari all’ottanta percento delle spese sostenute per l’installazione di impianti di sicurezza (telecamere, allarmi, casseforti…) e/o di sistemi di pagamento elettronico, fino ad un massimo di 3.000 euro annui. Un bonus “gemello” èriservato ai tabaccai, ma il limite scende a 1.000 euro.

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