Nel momento storico in cui, infatti, le imprese chiudono o tagliano drasticamente il personale, le richieste di lavoratori (qualificati e non) necessariamente va a picco, e il fatto che lo strumento di recruitment sia quello virtuale non cambia la sostanza dell’argomento.
La recessione travolge negozi e botteghe
Il settore del benessere non conosce crisi
àˆ il caso del cosiddetto “wellnessâ€, l’insieme di tutti i trattamenti di cura della persona e del suo benessere fisico. Un settore quanto mai promettente e da molti anni in espansione, se èvero – come segnalano le statistiche – che riesce da solo a muovere circa 5,5 miliardi di euro all’anno: di questi, quasi la metà (2,2 miliardi) sono spesi fra fitness e piscina, mentre la parte restante si suddivide fra cura del corpo e del viso, integratori alimentari e articoli sportivi.
Conciliazioni, i commercialisti si fanno avanti
Siciliotti, in un intervento sul “Corriere della Sera†spiega le linee-guida della sua proposta, presentata recentemente al ministro della Giustizia. Come tutti sanno, infatti, il processo civilistico èstremamente lungo e complesso, e la mole di arretrati accumulati èinterminabile.
Crescita impetuosa dell’occupazione nel settore fotovoltaico
Si calcola che attualmente siano circa quindicimila i lavoratori del settore in tutta Italia, sparsi fra grandi aziende e piccole ditte, ma si ritiene che nei prossimi dieci anni si possa arrivare fino a centomila occupati.
Ricerca europea fra luci e ombre
Boom di lavoratori dall’Europa orientale
Il quotidiano “Il Sole 24 Oreâ€, elaborando i dati statistici diffusi dall’Istat, ha provato a tirare le somme del fenomeno. In percentuale rispetto al totale degli immigrati, nel 1998 essi costituivano il 38,4%, mentre dieci anni dopo hanno raggiunto il 52%. Inoltre, nove immigrati europei su dieci provengono dai Paesi dell’Est.
Da Unioncamere un’iniezione di fiducia
Nel rapporto si traggono, in questa fase di crisi, alcune indicazioni positive e apprezzabili.
Nonostante infatti la regressione dei livelli del Prodotto Interno Lordo, infatti, le imprese italiane stanno in questi mesi affrontando una fase di razionalizzazione, di taglio delle inefficienze e di riposizionamento sui mercati (armi difensive contro la crisi) che potranno costituire pi๠avanti, al momento della ripresa, potenti armi offensive per competere lungo i mercati internazionali.
L’azione revocatoria ordinaria
E pari pari a quanto stabilito nel diritto romano, i tratti principali dell’azione sono arrivati fino a noi.
Accettazioni bancarie
E, tuttavia, sono molti gli esperti che trovano in esse delle notevoli potenzialità latenti, e non si puಠquindi escludere che un giorno esse possano rinascere a novella vita.
Aprire un negozio online di e-commerce
A dispetto delle apparenze, tuttavia, non vi sono grandi differenze di tipo sostanziale rispetto al commercio tradizionale: sebbene le modalità di pagamento e quelle di contatto fra cedente e cessionario siano innovative, la sostanza dei contratti di compravendita posti in essere, in realtà , non cambia granchè.
Vendita a distanza
Fermi restando gli ordinari requisiti, i venditori devono provvedere ad informare preventivamente la polizia di Stato della loro attività prima dell’avvio, al fine di ottenere una specifica licenza. Inoltre, in caso di trasmissione televisiva o radiofonica, l’editore del mezzo di comunicazione ètenuto a verificare che il venditore possieda tutti i requisiti richiesti.
Differenze tra esercizi commerciali
Se s’intende aprire un centro commerciale, occorre seguire distintamente due procedure: quelle specifiche per ogni singolo negozio interno al centro, che dovranno essere eseguite dai singoli titolari, e una relativa al centro nel suo complesso da parte della società che lo gestisce.
Superficie dei locali adibiti a negozio
Per calcolare la superficie deve farsi riferimento alle aree dove effettivamente viene esercitato il commercio ai terzi, escludendo quindi depositi, uffici, parcheggi o spazi di altro genere.
Aprire un negozio di somministrazione di alimenti
Esistono fondamentalmente due strade seguibili per soddisfare questa condizione. La prima possibilità èquella di seguire un corso professionale riconosciuto ufficialmente dalla Regione. La seconda èquella di aver svolto per almeno due anni nell’ultimo quinquennio il ruolo di dipendente (oppure di coniuge, familiare o affine dell’imprenditore in un’impresa familiare) di un altro negozio nel ruolo di addetto agli alimentari.