Crollo delle offerte di lavoro on line

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La società  che gestisce il portale Monster, forse il principale luogo virtuale dove avviene l’incontro fra domanda e offerta di lavoro, ha annunciato dati sorprendentemente negativi sul numero delle inserzioni pubblicate quotidianamente nei vari Paesi europei.

Nel momento storico in cui, infatti, le imprese chiudono o tagliano drasticamente il personale, le richieste di lavoratori (qualificati e non) necessariamente va a picco, e il fatto che lo strumento di recruitment sia quello virtuale non cambia la sostanza dell’argomento.

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La recessione travolge negozi e botteghe

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Se per il settore del benessere non c’ècrisi, per altri settori il calo dei consumi risulta essere stressante e già  da molti anni i cosiddetti “esercizi di vicinato”, e cioèi piccoli negozi di quartiere, soffrivano una notevole crisi derivante principalmente dalla grande distribuzione: supermercati, ipermercati e hard discount hanno progressivamente messo all’angolo i piccoli esercenti, impossibilitati a garantire la stessa varietà  di merce nè prezzi altrettanto convenienti, che invece i grossi distributori possono permettersi sfruttando le economie di scala.

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Il settore del benessere non conosce crisi

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Per quanto gli italiani stiano vivendo in questi mesi la fase pi๠acuta della crisi globale, ci sono settori di prodotti tutto sommato voluttuari che tuttavia non sembrano scontare pi๠di tanto le difficoltà  del momento.

àˆ il caso del cosiddetto “wellness”, l’insieme di tutti i trattamenti di cura della persona e del suo benessere fisico. Un settore quanto mai promettente e da molti anni in espansione, se èvero – come segnalano le statistiche – che riesce da solo a muovere circa 5,5 miliardi di euro all’anno: di questi, quasi la metà  (2,2 miliardi) sono spesi fra fitness e piscina, mentre la parte restante si suddivide fra cura del corpo e del viso, integratori alimentari e articoli sportivi.

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Conciliazioni, i commercialisti si fanno avanti

Uno dei principali obiettivi dichiarato a molte riprese da Claudio Siciliotti, dal 2008 primo presidente del neonato ordine unico dei dottori commercialisti ed esperti contabili, èquello di introdurre nel nostro ordinamento processuale il tentativo obbligatorio di conciliazione per qualsiasi genere di controversia civile.

Siciliotti, in un intervento sul “Corriere della Sera” spiega le linee-guida della sua proposta, presentata recentemente al ministro della Giustizia. Come tutti sanno, infatti, il processo civilistico èstremamente lungo e complesso, e la mole di arretrati accumulati èinterminabile.

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Crescita impetuosa dell’occupazione nel settore fotovoltaico

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Nel campo delle energie rinnovabili, la trasformazione dell’energia solare in elettricità  costituisce il settore economico pi๠promettente, interessato in questi ultimi anni da un boom senza precedenti e che appare ben lontano dallo stabilizzarsi.

Si calcola che attualmente siano circa quindicimila i lavoratori del settore in tutta Italia, sparsi fra grandi aziende e piccole ditte, ma si ritiene che nei prossimi dieci anni si possa arrivare fino a centomila occupati.

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Ricerca europea fra luci e ombre

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La competitività  di un Paese o di una regione economica passa anche per l’attenzione che i governi riservano al miglioramento del livello scientifico. La ricerca ègià  da molti anni stata riconosciuta giustamente come un formidabile motore per lo sviluppo economico, ma l’attenzione che viene riservata a questo settore varia moltissimo da una parte all’altra del pianeta.

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Boom di lavoratori dall’Europa orientale

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Prima il crollo della cortina di ferro e poi il progressivo spostamento in direzione est dei confini dell’Unione Europea hanno favorito negli ultimi anni il crescente arrivo di immigrati provenienti dalle nazioni dell’Europa orientale.

Il quotidiano “Il Sole 24 Ore”, elaborando i dati statistici diffusi dall’Istat, ha provato a tirare le somme del fenomeno. In percentuale rispetto al totale degli immigrati, nel 1998 essi costituivano il 38,4%, mentre dieci anni dopo hanno raggiunto il 52%. Inoltre, nove immigrati europei su dieci provengono dai Paesi dell’Est.

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Da Unioncamere un’iniezione di fiducia

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Nei giorni scorsi èstato presentato il consueto rapporto annuale di Unioncamere, che raccoglie i dati rilevati dalle oltre cento Camere di Commercio sparpagliate nel territorio italiano.
Nel rapporto si traggono, in questa fase di crisi, alcune indicazioni positive e apprezzabili.

Nonostante infatti la regressione dei livelli del Prodotto Interno Lordo, infatti, le imprese italiane stanno in questi mesi affrontando una fase di razionalizzazione, di taglio delle inefficienze e di riposizionamento sui mercati (armi difensive contro la crisi) che potranno costituire pi๠avanti, al momento della ripresa, potenti armi offensive per competere lungo i mercati internazionali.

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L’azione revocatoria ordinaria

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Il Codice Civile consente al creditore numerose strade da seguire per avere soddisfazione contro il debitore inadempiente. Uno degli strumenti previsti dal nostro ordinamento èl’azione revocatoria ordinaria (definita tale per distinguerla dalla pi๠complessa revocatoria fallimentare), già  nota nell’antica Roma come “actio pauliana”.

E pari pari a quanto stabilito nel diritto romano, i tratti principali dell’azione sono arrivati fino a noi.

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Accettazioni bancarie

Fino a qualche anno fa erano considerati uno dei pi๠innovativi contratti bancari arrivati nel nostro Paese dal mondo anglosassone, ma oggi sembrano già  stati superati da altre tipologie di rapporti giuridici pi๠moderni; e in realtà  in Italia le accettazioni bancarie hanno sempre avuto una diffusione tutto sommato modesta.

E, tuttavia, sono molti gli esperti che trovano in esse delle notevoli potenzialità  latenti, e non si puಠquindi escludere che un giorno esse possano rinascere a novella vita.

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Aprire un negozio online di e-commerce

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La tipologia di commercio pi๠tipica dei nostri anni èquella che avviene on line: l’e-commerce, che sta rivoluzionando i traffici di merci nazionali e internazionali, e oggi siamo solamente all’alba del fenomeno.

A dispetto delle apparenze, tuttavia, non vi sono grandi differenze di tipo sostanziale rispetto al commercio tradizionale: sebbene le modalità  di pagamento e quelle di contatto fra cedente e cessionario siano innovative, la sostanza dei contratti di compravendita posti in essere, in realtà , non cambia granchè.

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Vendita a distanza

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Un fenomeno tipico dei nostri tempi èquello delle vendite a distanza: per corrispondenza e, soprattutto, per televisione (le famose “televendite”).

Fermi restando gli ordinari requisiti, i venditori devono provvedere ad informare preventivamente la polizia di Stato della loro attività  prima dell’avvio, al fine di ottenere una specifica licenza. Inoltre, in caso di trasmissione televisiva o radiofonica, l’editore del mezzo di comunicazione ètenuto a verificare che il venditore possieda tutti i requisiti richiesti.

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Differenze tra esercizi commerciali

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Quelle che sono state citate sono le procedure amministrative per l’apertura della maggior parte degli esercizi commerciali. Vediamo ora le peculiarità  di alcune attività  particolari.

Se s’intende aprire un centro commerciale, occorre seguire distintamente due procedure: quelle specifiche per ogni singolo negozio interno al centro, che dovranno essere eseguite dai singoli titolari, e una relativa al centro nel suo complesso da parte della società  che lo gestisce.

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Superficie dei locali adibiti a negozio

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La legge sul commercio definisce esercizi di vicinato i locali commerciali la cui superficie non supera i 150 metri quadrati, o 250 se la popolazione del Comune supera i diecimila abitanti. I medi esercizi commerciali, invece, superano le soglie indicate fino ad attestarsi ad un massimo, rispettivamente, di 1.500 e 2.500 metri quadrati. Se invece si superano anche questi limiti, si parlerà  di grande struttura di vendita.

Per calcolare la superficie deve farsi riferimento alle aree dove effettivamente viene esercitato il commercio ai terzi, escludendo quindi depositi, uffici, parcheggi o spazi di altro genere.

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Aprire un negozio di somministrazione di alimenti

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Oltre ai requisiti indicati, l’imprenditore che intende commerciare prodotti alimentari deve rispettare un’altra condizione: deve essere formalmente abilitato a svolgere quest’attività , per ovvi motivi di tutela dei consumatori e garanzia del rispetto delle norme igieniche.

Esistono fondamentalmente due strade seguibili per soddisfare questa condizione. La prima possibilità  èquella di seguire un corso professionale riconosciuto ufficialmente dalla Regione. La seconda èquella di aver svolto per almeno due anni nell’ultimo quinquennio il ruolo di dipendente (oppure di coniuge, familiare o affine dell’imprenditore in un’impresa familiare) di un altro negozio nel ruolo di addetto agli alimentari.

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