Trattamento di fine rapporto: prima parte

Dimissioni

Per le sue prestazioni, il lavoratore ha diritto alla retribuzione. Essa si suddivide in due componenti: quella immediata, che viene corrisposta periodicamente (in genere ogni mese), e quella differita, che invece ècorrisposta solo alla conclusione del rapporto di lavoro, qualunque sia la causa: scadenza del termine, scioglimento consensuale, impossibilità  sopravvenuta, dimissioni, licenziamento, morte del lavoratore (e in questo caso, a godere della retribuzione differita saranno ovviamente gli eredi).

La componente di retribuzione differita, chiamata nel linguaggio comune “liquidazione”, èdefinita dalla legge come “trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato” (TFR).

Mentre l’ammontare della retribuzione immediata èriservata alla libera contrattazione (a livello individuale o sindacale), l’entità  della retribuzione differita èstabilita rigidamente dalla legge.

Attualmente, infatti, la determinazione del TFR èstabilita dall’art. 2120 del Codice Civile, che assunse l’attuale formulazione nel 1982, per avvicinare l’Italia alle norme comunitarie.

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Licenziamento

Licenziamento e dimissioniIl licenziamento èuna pratica attraverso la quale il datore di lavoro puಠdecidere di recedere il contratto stipulato con un suo dipendente.

In passato era necessario solo rispettare i termini di preavviso per poter effettuare un licenziamento, la decisione era completamente affidata alla discrezionalità  del dirigente.

Con il tempo la normativa si èvoluta, oggi ci sono dei limiti ben precisi e la recessione di un contratto di lavoro va sempre giustificata su solide basi. Con la legge n. 604 del 1966 sono stati resi validi solo i licenziamenti per giusta causa o per giustificato motivo.

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Dimissioni volontarie

Dimissioni

Un diritto fondamentale dei lavoratori sono le dimissioni che nascono dalla volontà  del lavoratore che decide in maniera assolutamente autonoma, pena l’annullamento della pratica, di recedere anticipatamente il suo contratto di lavoro.

Il datore di lavoro non puಠopporre resistenza alle dimissioni di un suo dipendente, ma quest’ultimo deve rispettare i tempi di preavviso previsti dal contratto. Esistono perಠalcuni casi particolari in cui èpossibile presentare le dimissioni anche senza alcun preavviso, èil caso delle dimissioni per giusta causa.

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Licenziamento per gli statali

Il disegno di Legge del Ministro della Funzione Pubblica On. Brunetta, sembra ormai completato e pronto a dettar legge.

I pubblici dipendenti, rischiano addirittura il licenziamento
. Lo prevede la bozza per l’attuazione della riforma del pubblico impiego, studiata e stilata dall’On. Brunetta.

L’impiegato statale che produrrà  un certificato medico attestante falsa malattia, a seguito dei dovuti accertamenti fiscali, non solo sarà  passibile di denuncia per truffa aggravata nei confronti dello Stato ma sarà  punito col licenziamento, questo accadrà  anche al medico, che lo avrà  dichiarato.

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Lettera di dimissioni

ecco un esempio di lettera di dimissioni

Ogni lavoratore ha la facoltà  di recedere dal contratto di lavoro stipulato col datore di lavoro trasmettendogli una lettera di dimissioni scritta in forma libera.

Se avete intenzione di cambiare lavoro, attenti a come compilate la lettera di dimissioni (scarica il modulo dimissioni fac-simile) oltre che al nuovo curriculum vitae:

Le principale riforme introdotte col decreto legge n. 112-25.06.08 in materia di lavoro:

Dimissioni: dal 25 giugno il lavoratore che intende risolvere il proprio contratto di lavoro, potrà  farlo liberamente, trasmettendo al datore di lavoro la comunicazione delle proprie dimissioni.

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