Per evitare il digital divide e ridurre il gap che spesso interessa molto zone del Paese, si èdeciso di rendere obbligatoria l’adozione del WiFi negli esercizi commerciali. Ma quali costi deve sostenere un esercente e quali soluzioni ha a disposizione?
Ci sono almeno due normative nel nostro paese che vanno in direzione della banda larga. In primo luogo bisogna citare il Decreto Sblocca Italia che dal primo luglio 2015 impone che ogni nuovo edificio sia predisposto per la connessione in fibra ottica. Al Decreto in questione si aggiunge una nuova legge anti digital divide che dovrebbe accelerare questo movimento, con l’obbligo per i negozi di offrire ai clienti il WiFi gratuito.
Questo obbligo riguarda tutti i locali che hanno una metratura superiore ai 100 metri quadri e hanno almeno due dipendenti. Al momento la normativa èin bozza nel senso che si tratta di una proposta di legge presentata alla Camera da un gruppo di deputati del PD. Sono state raccolte già un centinaio di firme ma ci sono ancora molti punti critici, molti nodi da sciogliere.
I problemi maggiori sarebbero legati all’uso illecito del WiFi che potrebbe fare un cliente malintenzionato. I negozi, in tal caso, pur non avendo responsabilità nell’uso della connessione, possono tutelarsi attraverso l’offerta WISP che gestisce il login alla reste e puಠprevedere costi mensili interessanti tra i 20 e i 30 euro.
Giovanni Guerri, che èl’ad di Guglielmo, un WISP che èutile per gli esercenti, dice:
Stiamo per lanciare un router Wi-Fi che, per 170 euro una tantum, permette di accedere alla rete con autenticazione tramite un profilo di un social network. Ma anche di limitare la durata della connessione per ogni utente: cosଠrispondiamo agli esercenti che temono di trovarsi il bar sovraffollato di scrocconi.