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Pene per non pagamento contributi previdenziali

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La legge prevede delle pene severe nel caso in cui l’azienda non provveda al versamento dei contributi previdenziali per i propri dipendenti.

Nel caso in cui i contributi non siano mai stati pagati, la legge èmolto chiara e prevede delle sanzioni civili, oltre alle sanzioni amministrative. Questi due tipi di sanzione ovviamente si sommano e sono pari al 30 per cento calcolato su base annua della somma totale dei contributi evasi. Si puಠarrivare fino ad un massimo del 60% di sanzione, ma comunque non si scende mai sotto il minimo di 3mila euro.

Nel caso in cui i contributi vengano pagati in ritardo da parte dell’azienda, la legge prevede delle sanzioni pecuniarie. L’importo di tali sanzione viene  calcolato al tasso in vigore alla data del pagamento o di calcolo. Siamo nell’ordine del 6,50% su base annua. Il massimo èstabilito nell’ordine del 40% sull’importo dovuto nel trimestre o sulla somma residua da pagare. Questa opportunità  perಠèriservato solo nei confronti dei datori di lavoro che effettuano spontaneamente il versamento entro 12 mesi dal termine del pagamento.

Esso deve infatti avvenire prima di eventuali contestazioni da parte dell’Inps, dell’Inail o dell’Ispettorato del lavoro. Salvo casi diversi, l’evasione contributiva prevede che la sanzione sia comminata con un aliquota del 30% su base annua. Tale sanzione non puಠper superare il 6,50% sull’importo del trimestre evaso.

La legge spiega chiaramente che spetta al lavoratore allertare l’Inps nel caso venga a conoscenza della mancanza di contributi previdenziali versati da parte del datore di lavoro.

L’istituto nazionale per al previdenza sociale successivamente dovrà  attivarsi per procedere al recupero del denaro dopo aver effettuato tutte le verifiche del caso. L’obbligo di versare i contributi puಠperಠanche cadere in prescrizione nel caso in cui non venga esercitato il diritto-dovere nell’arco di 5 anni. Tale norma èprevista all’articolo 3 del comma 9 della legge numero 335 approvate nell’anno 1995.