Home » Contenziosi e contributi contratti di lavoro a tempo determinato

Contenziosi e contributi contratti di lavoro a tempo determinato

Contenziosi e contributi contratti di lavoro a tempo determinato

I cosiddetti contratti a termine, altrimenti noti come contratti di lavoro a tempo determinato, appartengono ad una di quelle particolari tipologie contrattuali che, a causa della riforma del mercato del lavoro del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Elsa Fornero, approvata negli scorsi giorni dal Parlamento della Repubblica italiana, sarebbero state maggiormente rivoluzionate dal Governo Monti nel corso della propria opera di risanamento delle finanze pubbliche e delle economie private.

PERIODO DI COMPORTO CONTRATTO A TEMPO DETERMINATO

A partire da oggi, infatti, il contratto di lavoro a tempo determinato, stando a quanto previsto dal legislatore, diventerà  un vero e proprio contratto di lavoro a termine, che potrà , dunque, venir utilizzato esclusivamente per gli scopi per i quali sarebbe stato a proprio tempo introdotto nell’ordinamento italiano, e non dovrebbe pi๠riuscire a garantire la possibilità  ai datori di lavoro di utilizzarlo per sfruttare i prestatori di lavoro per determinati periodi di tempo, solitamente molto limitati, grazie all’eventuale, virtualmente infinita, proroga della data di scadenza del contratto che, ovviamente, non consentirebbe al lavoratore di risolverlo nè con l’assunzione a tempo indeterminato nè con l’interruzione di qualsiasi rapporto lavorativo.

CONTRATTI A TERMINE SENZA CAUSALE

La tutela del lavoratore, stando a quanto disposto dal Ministro Fornero, passerà  anche, e soprattutto, dai nuovi termini per l’apertura di un eventuale contenzioso nei confronti del datore di lavoro cosଠcome, naturalmente, dall’aumento delle aliquote contributive a carico dello stesso.

PERMESSI STUDIO LAVORATORI A TEMPO DETERMINATO

In merito al primo punto, dunque, bisognerà  segnalare come, a partire da martedଠ1 gennaio 2013, ovverosia per tutti i contratti di lavoro a tempo determinato risolti dopo la data su indicata, il lavoratore avrà  a propria disposizione 120 giorni di tempo per procedere con l’impugnazione, anche extragiudiziale, del contratto di lavoro a termine e ben 180 giorni per presentare ricorso.

Relativamente al secondo punto, invece, bisognerà  far notare al datore di lavoro come le aliquote contributive, in caso di dipendente assunto a tempo determinato, verranno da subito aumentate, allo scopo di finanziare l’Assicurazione Sociale Per l’Impiego, altrimenti nota come ASPI, addirittura dell’1,4%.