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La propaganda degli agricoltori trova un beneficio

La legge finanziaria per il 2007 aveva introdotto un credito d’imposta a favore degli imprenditori agricoli che, a determinate condizioni, svolgessero attività  di promozione per diffondere i propri prodotti presso rivenditori o consumatori esteri. La finalità  era dunque quella di sostenere il made-in-Italy alimentare sui mercati internazionali.

Tale agevolazione, tuttavia, non èmai divenuta operativa per la mancanza di un decreto attuativo che ne definisse i meccanismi nel dettaglio.

La recentissima legge 205 del 30 dicembre 2008, che ha convertito un precedente decreto, ha in buona parte riscritto la vecchia norma e stabilito nuove regole per soddisfarne la stessa finalità .


I beneficiari sono tutti gli imprenditori agricoli residenti in Italia che compiono attività  â€œdirette a indurre gli operatori economici o i consumatori all’acquisto di un determinato prodotto agricolo o agroalimentare di qualità  in altri stati membri della UE o in Paesi terzi”.

La definizione, come si vede, èmolto generica: le attività  in questione possono essere tanto annunci pubblicitari quanto la partecipazione a fiere ed eventi di ogni genere. Sono perಠespressamente escluse le spese legate all’acquisto di un marchio.


Le imprese che rispettino congiuntamente tre requisiti dimensionali (dipendenti fino a 250 unità , fatturato annuo fino a 50 milioni e attività  di bilancio non superiori a 43 milioni) possono far riferimento ad ogni tipo di prodotto agroalimentare e anche ittico. Le imprese pi๠grandi, invece, sono beneficiate solo se promuovono i prodotti contenuti in una specifica tabella (l’Allegato I del Trattato CEE).

L’ammontare del credito d’imposta riconosciuto èpari al 50% dell’eccedenza degli investimenti rispetto alla media degli stessi compiuti nel triennio precedente. Il beneficio èperಠerogato fino ad esaurimento delle risorse stanziate dal Governo: si attende, dunque, che un decreto attuativo indichi come si potrà  accedere a tali fondi.