L’idea di fondo di Bip Research, in verità , non ènuova: nasce dalle considerazioni sulla distanza che normalmente viene a crearsi fra il mondo della ricerca (università ed enti vari) rispetto al mondo produttivo, quello delle imprese.
La distanza nasce da un problema antico: le università sono interessate per lo pi๠alla ricerca fine a se stessa, mentre le aziende sono interessate esclusivamente alle potenziali ricadute economiche.
Eppure questa distanza, dal punto di vista concreto, non sempre ècosଠprofonda come potrebbe apparire. Occorreva dunque un ponte fra i due mondi, per favorire un incontro fra le diverse esigenze altrimenti pi๠difficile da ottenere.
Da qui, il progetto di Bip Research: gli enti di ricerca cercano finanziatori per quei progetti che, oltre alla valenza scientifica, garantiscono probabili vantaggi imprenditoriali.
I numeri sono confortanti: sono circa settecento i progetti presentati da parte degli atenei di tutta Italia; i settori di riferimento sono, per lo pià¹, le telecomunicazioni, le infrastrutture, la mobilità , l’elettronica, la farmaceutica.
In questi giorni, quindi, i responsabili delle industrie italiane (e non solo) hanno visitato i locali della Bip per prendere contatto con i ricercatori e fiutare le prospettive pi๠interessanti. Prima dei contatti fisici, perà², era possibile fare un giro su una piattaforma web, che consentiva una visione d’insieme pi๠completa e selettiva.