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Le terme finiscono nel nuovo redditometro

Anche se adesso per i contribuenti, con il passaggio alla presunzione semplice, sarà  pi๠semplice controbattere il fisco, èanche vero che nel redditometro c’èbisogno d’inserire moltissime informazioni in pi๠rispetto agli anni passati. 

Il redditometro si puಠcontestare pi๠facilmente che in passato ma èanche vero che questo strumento èmolto pi๠completo degli anni scorsi e per ottenerlo ènecessario fornire pi๠informazioni. I giornali, forse con un pizzico di allarmismo in pi๠del dovuto, scrivono che nel redditometro vanno a finire anche le spese sostenute per le terme e oppure per la pay tv.

I trattamenti di bellezza e gli abbonamenti alla pay-tv, che in Italia significa molte volte guardare le partite di calcio. Ma anche gli investimenti nei fondi, gli assegni ai coniugi o le rette per gli asili dei figli.

Cosଠper esempio inizia un articolo di Repubblica dedicato alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto che introduce la nuova versione del redditometro, uno strumento che mira ad incrociare gli introiti e le uscite dei cittadini per evidenziare lo scollamento possibile tra un certo stile di vita e il reddito dichiarato a fisco.

Gli accertamenti partono nel momento in cui lo scostamento tra le spese sostenute e il reddito dichiarato supera il 20% ma il contribuente, come già  indicato in precedenza, adesso puಠdifendersi. Il nuovo redditometro, tra l’altro, ha accolto le indicazioni del Garante della Privacy che ha portato cosଠall’eliminazione del concetto di spese medie dell’Istat.