
Tutte le ditte, infatti, conoscono bene le due caratteristiche tipiche di questa tipologia di crediti: la P.A. paga sempre quanto deve fino all’ultimo centesimo, ma èindispensabile avere molta, molta pazienza.

Tutte le ditte, infatti, conoscono bene le due caratteristiche tipiche di questa tipologia di crediti: la P.A. paga sempre quanto deve fino all’ultimo centesimo, ma èindispensabile avere molta, molta pazienza.

La fondazione ha svolto un’indagine presso le imprese italiane con meno di cinquanta dipendenti, escludendo le ditte individuali: si tratta di quasi due milioni di soggetti, circa un terzo delle partite IVA aperte in Italia.

Sul sito utilizzato, ad esempio, devono comparire con evidenza una serie di elementi identificativi sul banditore medesimo, a beneficio di tutti i terzi, fra cui: denominazione dell’impresa, sede legale, codice fiscale, numero di partita IVA, numero d’iscrizione al Registro delle Imprese e al Repertorio Economico Amministrativo, sede della Camera di Commercio in cui sono state eseguite le citate iscrizioni, indicazione degli estremi di tutte le autorizzazioni ottenute per l’esercizio dell’attività , recapiti telefonici e/o elettronici cui contattare il banditore in caso di necessità .

Cercare, dunque, di tirare le somme dell’insieme di leggi, regolamenti e circolari in proposito, si nota subito come esse siano vietate per i commercianti al dettaglio.

àˆ una misura di semplificazione voluta dal principale ente previdenziale italiano per facilitare la vita ai datori di lavoro, spesso alle prese in questo periodo con calcoli laboriosi per stabilire il numero delle ore lavorate e i conseguenti contributi da versare.
Infatti chiunque introduca o esporti denaro contante o altri valori equivalenti (per esempio: assegni bancari o circolari compilati, oppure titoli di credito al portatore) per un importo superiore a diecimila euro ètenuto a dichiararlo entro quarantotto ore all’Agenzia delle Dogane, servendosi di un modello apposito.

Questa legge, infatti, ha istituito un nuovo articolo all’interno del Codice Civile, il n. 2215-bis, che stabilisce a chiare lettere che “i libri, i repertori, le scritture e la documentazione la cui tenuta èobbligatoria per disposizione di legge o di regolamento o che sono richiesti dalla natura o dalle dimensioni dell’impresa possono essere formati e tenuti con strumenti informaticiâ€.

L’esempio pi๠frequente èquello del pagamento effettuato due volte, tipico soprattutto nelle società di grande o grandissima dimensione che eseguono centinaia di pagamenti diversi quotidianamente e in cui dunque gli errori sono all’ordine del giorno.
Una significativa semplificazione per il mondo delle società a responsabilità limitata, inerenti l’informativa sui soci.
Come noto, la normativa previgente stabiliva che, all’atto della nascita della società con l’iscrizione nel Registro delle Imprese, era necessario fornire i nomi dei singoli soci con le rispettive quote possedute, cosଠcome, in seguito, ogni successivo passaggio di quote, per far valere tali informazioni nei confronti dei terzi.

E se la cosa non rappresenta un grosso problema per coloro i quali operano prevalentemente nei confronti di soggetti privati, il discorso diventa ben differente qualora non addirittura drammatico se la Pubblica Amministrazione costituisce invece il cliente principale quando non l’unico.

La legge, oggi contenuta nell’articolo 48-bis del DPR 602/1973, impone a tutti gli enti della Pubblica Amministrazione statale, regionale e locale di effettuare una verifica prima di procedere al pagamento di somme superiori a diecimila euro, per qualunque motivo erogati (acquisti, stipendi, rimborsi…).
A differenza di molti altri stati della Comunità Europea, per aprire un’attività in Italia non bastano solo le grandi idee, servono anche i soldini e unita al grande sistema burocratico, diventa spesso impossibile riuscirci dovendo quindi buttare al vento il proprio desiderio imprenditoriale.
Per creare una impresa dal nulla oggi servono circa 30 giorni per completare tutte le procedure burocratiche ma la proposta de La rosa nel pugno afferma di riuscire a ridurre tali tempi anche a due o tre giorni al massimo portando a sua volta i controlli fiscali e finanziari dagli attuali 30 giorni a 90 giorni.