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Un riepilogo dall’Osservatorio sulle partite IVA

La sintesi mensile, pubblicata sul sito del dipartimento delle Finanze, relativa alle partite IVA, indica che ad aprile, c’èuna flessione delle richieste del 5% rispetto al corrispondente mese del 2015 ma ci sono delle regioni in controtendenza come Valle d’Aosta, Basilicata e Molise. Aperte, complessivamente, 45.675 nuove partite Iva.

L’analisi propone numerosi punti di vista per guardare al mondo delle partite IVA. Si parte da un’analisi di tipo demografico, per allargare il discorso al settore produttivo d’interesse dei neoimprenditori, oppure se ne analizza la distribuzione geografica, cosଠda notare le sacche di “ripresa”. Ecco la sintesi riportata e commentata da FiscoOggi:

Dall’analisi territoriale, nessuna smentita: dall’esame generale èil Nord il pi๠intraprendente, con il 42,5% delle nuove aperture, seguono Sud e Isole (34,7%), in coda il Centro (22,7%). Entrando perಠnel dettaglio, si osservano, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, incrementi significativi per Valle d’Aosta (+40%), Basilicata (+11,6%) e Molise (+8,2%). Importanti, tuttavia, per alcune regioni, anche le posizione perse: -19,7% in Calabria, la Puglia scende di 13,2 punti e per la Sardegna il dato èpi๠basso del 10,4 per cento.

Il commercio, anche questo mese, detiene il record delle nuove partite Iva ripartite per settore produttivo, registrando il 21,7% del totale, seguono le attività  professionali (13,7%) e l’agricoltura (12,4%). Rispetto ad aprile 2015, asticella che sale consistentemente per il settore trasporto e magazzinaggio (+14,6%), le attività  immobiliari (14,4%), e il settore sanitario (+4,3%). In negativo, invece, i servizi alle imprese (-13,4%), il commercio (-10,7%) e l’agricoltura (-8,9%).

Passando al dettaglio delle persone fisiche in base al dato demografico, la suddivisione per sesso registrata èquella “standard”, con il 63,1% del totale delle nuove partite Iva aperte dagli uomini. Dall’osservazione delle date di nascita, emerge che il 45,8% sono giovani fino a 35 anni, il 34,1% persone di età  compresa tra 36 e 50 anni. Diminuite, in modo pi๠significativo, guardando lo stesso mese dello scorso anno, le nuove attività  intraprese da soggetti con età  avanzata: il taglio èstato del 25,9 per cento.