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Farmaci da banco, l’aumento dei medicinali di fascia C

Cattive notizie per i cittadini che si trovano davanti all’aumento dei prezzi dei farmaci da banco: aumenta del 5,7% di media a confezione il prezzo per 800 medicinali di fascia C, prodotti che possono essere acquistati in con la ricetta, ma a carico dei cittadini. Rientrano nella categoria, antifiammatori, colliri, antidolorifici, antibiotici, ansiolitici, sonniferi, antistaminici e mucolitici. 

In sostanza si prevede un aumento pari di circa 1 euro in pi๠a confezione: gli aumenti, scattati già  a febbraio come previsto dal decreto legge 87/2005, e applicati ai  farmaci di fascia C vengono consentiti vista la possibilità  per le case farmaceutiche di aumentare, ogni due anni, nel mese di gennaio, il prezzo dei farmaci con obbligo di ricetta non rimborsati dal Servizio Sanitario Nazionale. L’aumento in pratica viene applicato sui farmaci che non vengono ritenuti essenziali o per i quali esiste un farmaco corrispondente in fascia A, quelli rimborsabili dal SSN.

Se l’aumento viene fissato solo per gennaio, l’abbassamento del prezzo viene invece consentito in ogni momento dell’anno e a discrezione dell’esercizio commerciale. 

Diverso invece il discorso di aumento del prezzo nel caso in cui si prenda in considerazione il prezzo al pubblico dei medicinali senza obbligo di ricetta (Otc) che possono essere pubblicizzati e dei farmaci senza obbligo di prescrizione (Sop), che possono essere acquistati liberamente sotto consiglio del farmacista, ma che non possono essere pubblicizzati. 

In questo il prezzo, aumenti o sconti, vengo decisi in modo autonomo da ogni farmacia senza dover necessariamente rispettare le tempistiche previste anche per gli altri prodotti all’interno delle strutture.