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Italia, ècaos fiscale secondo la Cgia

L’Italia rischia il caos fiscale: èquesto l’allarme lanciato dalla Cgia che denuncia il grado di complessità  raggiunto dal fisco italiano spiegando che solo nel corso dell’anno 2016 il direttore dell’Agenzia delle Entrate abbia firmato 72 provvedimenti pubblicando circa 50 circolari e 122 risoluzioni per un totale di oltre duemila pagine. Ben 11, novità  legislative in materia fiscale che hanno modificato le 110 norme esistenti mentre sono stati 36 i decreti ministeriali emanati.

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Numeri che farebbero tremare chiunque in pratica. 

Con un sistema fiscale cosଠcomplesso, estremamente farraginoso, spesso contradittorio e poco trasparente non dobbiamo sorprenderci se l’anno scorso 21 milioni di contribuenti, pari al 54% circa del totale, avevano una pendenza economica con Equitalia inferiore a 1.000 euro. Sicuramente tra questi debitori ci sono anche coloro che, probabilmente, non hanno pagato il bollo dell’auto o il canone Rai, ma la grande maggioranza ècostituita da soggetti vittime di un fisco arcaico e spesso indecifrabile, che in questi ultimi anni ha fatto aumentare in misura esponenziale il rischio di commettere errori formali a seguito di un ingorgo normativo che non ha eguali nel resto del mondo. 

Dichiara il coordinatore dell’Ufficio studi della Cgia Paolo Zabeo.

IMPRESE ITALIANE, LE PIU’ TARTASSATE DAL FISCO 

A risentirne anche i Caf, i commercialisti e gli esperti delle associazioni di categoria, specialisti del settore che vengono spesso disorientati dalle nuove norme e dalle correzioni.

E la stessa complessità  del sistema fiscale italiano tende a scoraggiare, e molto, non solo gli italiani chi hanno voglia di fare impresa nel nostro Paese, ma anche gli imprenditori stranieri che fuggono da un sistema lento e farraginoso.

 

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