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Aeronautica, la crisi si fa sentire

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Il quotidiano “Il Sole 24 Ore” ha recentemente pubblicato un interessante disamina del mercato mondiale del settore dei velivoli, analizzandone a tutto tondo i segmenti con le rispettive prospettive e difficoltà .

La sezione pi๠importante, ovviamente, èquella della costruzione degli aeromobili: un segmento fortemente polarizzato. Al di là , infatti, dei costruttori di piccoli aerei, si calcola che solo otto compagnie nel mondo costruiscano aeroplani con oltre cento posti (fra loro, si segnalano la rampante società  canadese Bombardier e i brasiliani dell’Embraer, ma per il prossimo futuro vanno tenute strettamente d’occhio altre imprese situate in Russia, Cina e Giappone), e solo due, di fatto, dominino il mercato dei grandi velivoli con centinaia di posti: Boeing e Airbus.


Le due società , che di fatto si dividono pressochè a metà  il mercato mondiale, condividono in questo momento le grosse difficoltà  della crisi: si calcola che nel 2008 vi sia stata per la prima volta da molti anni una rilevante contrazione nel traffico passeggeri mondiale (da 4,79 miliardi a 4,58), e la crisi investe soprattutto l’ambito dei cargo commerciali.


Cosà¬, se nel primo trimestre 2008 gli ordinativi per nuovi giganti dell’aria, al netto delle cancellazioni di altri ordini, erano pari a 683, nei primi tre mesi di quest’anno il numero èprecipitato ad appena 4.

In realtà  si tratta di grandi commesse di durata pluriennale, e dunque le società  del settore sono in grado di tirare avanti per qualche tempo senza eccessivi scossoni, grazie agli ordini ricevuti negli anni passati; ma se la ripresa, auspicata per la fine del 2009, dovesse tardare, le conseguenze potrebbero essere catastrofiche.