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Pi๠si èincompetenti e pi๠si èpagati

Pi๠si èincompetenti e pi๠si èpagati, questo il paradosso che muove il mondo del lavoro oggi. Lo spiega Angelo Pasquarella, top manager ed esperto del mondo del lavoro che rivela la sua tesi all’Andkronos. 

Non èimportante formarsi e conoscere sempre pi๠nozioni o strumenti di lavoro. Anzi, secondo quanto rivelato da una recente ricerca, sarebbe addirittura controproducente. Il problema èche una persona troppo brava, che sia eccellente sul lavoro, si troverà  ad operare in un contesto mediocre che deprimerà  nella pi๠parte dei casi la sua competenza. Ecco come Pasquarella spiega tutto a Labitalia:

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“L’attuale attività  d’ufficio spesso non consiste in volumi di lavori di massa caratterizzati da semplicità  e ripetitività . Queste attività  vengono sempre pi๠date in outsourcing a piccole imprese di servizi. Le imprese trattengono per sè i lavori pi๠difficili da esternalizzare in quanto a maggior contenuto professionale. Ne consegue che le prestazioni richieste all’operatore consistono maggiormente nella soluzione di problemi che nell’applicazione di procedure ripetitive”.

“Qualche volta per migliorare le prestazioni di una struttura proviamo ad immettere un giovane brillante nella speranza che serva da traino in situazioni stagnanti. Quasi mai otteniamo risultati positivi. L’intervento da fare ènei confronti della struttura nel suo insieme. Qualora un dipendente spicchi sugli altri per capacità  ed efficienza, si realizza una sorta di effetto calamita. E’ in questi casi che si realizza il paradosso ‘carica l’asino, finchè non si adegua’”.

L’eccellenza del singolo non sopravvive in strutture mediocri. Al contrario, quando il gruppo esprime una media elevata, anche la punta verso il basso tenderà  a spingersi verso l’alto o a cercare un’altra occupazione. Per questo, per migliorare la produttività  di un ufficio ad alta intensità  di conoscenza non serve intervenire sulle punte, ma occorre lavorare sul suo insieme”.