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In Svizzera per diventare contadini

Ancora oggi la Svizzera – pi๠dell’America – sembra essere meta di italiani giovani e meno giovani in cerca di lavoro. Eppure i nostri vicini, con un referendum, hanno chiesto di porre fine all’ingresso dei frontalieri che “rubano il posto” ai locali. Ci sono poi i mestieri che i locali, i ticinesi per dirla tutta, non vogliono fare. Non vogliono essere contadini. Chi vuole cimentarsi nel lavoro dei campi adesso ha la possibilità  di fare un’esperienza in Svizzera e c’èda aggiungere che si tratta di un’esperienza strapagata. Il fatto èche i ticinesi di andare a fare i contadini, proprio non se la sentono e quindi pur rifiutando per principio l’immigrazione finalizzata alla ricerca di lavoro, si sono dovuti arrendere alla penuria di lavoratori del settore agricolo.

La Provincia di Varese che èsempre molto critica sui movimenti migratori interni all’Italia, riporta questo dato:

Mentre la politica federale svizzera discute sulle modalità  di applicazione delle forme dicontingentamento dei lavoratori frontalieri, sulla base dell’esito del referendum sull’immigrazione di massa del febbraio 2014, in Ticino ci sono settori produttivi che sono affannosamente alla ricerca di personale da impiegare.

E quanto sarebbero pagati i contadini transfrontalieri? Sempre lo stesso giornale ci tiene informati delle tariffe fuori dal comune.

E le aziende agricole d’oltreconfine, a corto di personale, sono pronte ad assumere i rifugiati. «Il salario minimo legale èdi 2300 franchi il primo mese e 3200 franchi dal secondo». Vale a dire, rispettivamente, 2200 euro e 3100euro circa di stipendio. Una paga estremamente allettante per chi vive da questa parte della frontiera.

Niente male!