
L’imposta comunale deve essere versata dal proprietario o dai proprietari dell’immobile, ne deriva quindi che in caso di morte dell’intestatario l’onere del pagamento ricade sugli eredi.

L’imposta comunale deve essere versata dal proprietario o dai proprietari dell’immobile, ne deriva quindi che in caso di morte dell’intestatario l’onere del pagamento ricade sugli eredi.


Tale domanda deve recare l’indicazione dei dati del contribuente, delle somme indebitamente corrisposte e delle coordinate bancarie del proprio conto corrente su cui si desidera ricevere l’accredito del rimborso.

Tale addizionale ammonta a 10 euro per ogni kW eccedente i 225, inoltre non èprevista la possibilità di compensare l’importo dovuto mediante eventuali crediti vantati dal contribuente stesso.

La nuova tassa, in particolare, interesserà tutti coloro che tenteranno attraverso un concorso pubblico di guadagnarsi un posto nella pubblica amministrazione, mentre al contrario sono esclusi da questa misura i concorsi per entrare a far parte del personale impiegato presso regioni, province autonome, enti di competenza del Servizio sanitario nazionale ed enti locali.

La misura ha come obiettivo quello di introdurre delle restrizioni al fine di limitare il fenomeno piuttosto diffuso in Italia e che vede numerose imprese beneficiare della deduzione di costi fittizi in quanto non sostenuti per la gestione dell’impresa stessa.

Ai fini del calcalo degli importi da versare ènecessario applicare al reddito imponibile, ossia al reddito complessivo dichiarato ai fini Irpef al netto degli oneri deducibili e dell’abitazione principale, l’aliquota fissata dalla Regione o dal Comune in cui si ha la residenza.

Ai fini dell’individuazione del Comune e della Regione a cui devono essere versate le addizionali rileva il domicilio fiscale del contribuente.

Trattandosi del primo anno di applicazione di questa nuova forma di tassazione, nei corso degli ultimi mesi sono stati posti diversi quesiti in merito alle modalità di applicazione della cedolare secca in alcune particolari ipotesi.

L’esenzione riguarda i soggetti affetti da malattie croniche e invalidanti (56 in tutto, individuate dal D.M. 329/99 e successive modifiche) o da malattie rare (284 malattie e 47 gruppi di malattie individuate dal D.M. 279/2001).

La nuova normativa, ricordiamo, ha lasciato immutato l’importo previsto per i depositi al di sotto dei 50.000 euro, mentre per importi superiori sono stati determinati tre scaglioni (da 50.000 a 150.000, da 150.000 a 500.000 e da 500.000 in su) a cui sono stati abbinati i relativi importi d’imposta di bollo, dovuta al momento dell’emissione della comunicazione. Tali importi sono poi destinati a crescere a partire dal 2013.

Hanno fatto già sapere di volersi adeguare alle disposizioni contenute nella manovra finanziaria Lombardia, Liguria, Veneto, Basilicata e Sicilia, in cui già a partire da oggi si pagheranno i ticket di 10 e 25 euro.

Tra le nuove tasse figura l’aumento del costo del bollo sul dossier titoli, in particolare l’ultima versione della manovra prevede che il costo del bollo sarà di 34,20 euro per i depositi sotto i 50.000, di 70 euro per i depositi tra 50.000 a 150.000, di 240 euro per i depositi da 150.000 a 500.000 euro e di 680 euro per depositi superiori ai 500.000 euro.

A partire dal 2013, inoltre, il costo del bollo arriverà fino a 150 euro per chi possiede fino a 50.000 euro di titoli e fino a 380 euro per chi supera la soglia dei 50.000 euro. Gli unici a non essere colpiti da tale incremento saranno coloro che posseggono titoli e valori per cifre inferiori a 1.000 euro.