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Canone concordato e comodato, cosa cambia per IMU e TASI

Per effetto della legge di Stabilità , i proprietari di un unico immobile adibito a prima casa, non dovranno pi๠preoccuparsi delle tasse locali. In questo articolo abbiamo già  spiegato chi non deve pagare IMU e TASI. Preoccupiamoci adesso degli sconti applicati quando c’èun canone concordato o un comodato d’uso. 

Se èvero che sono in tanti quelli che non dovranno pagare le tasse locali, èanche vero che la legge ammette degli sconti per chi affitta a canone concordato. Imu e Tasi saranno quindi meno gravose per i proprietari che hanno dato in locazione i propri appartamenti a canone concordato. In pratica usufruiranno dello sconto coloro che hanno affittato una casa con contratto, anche agli studenti, con la formula 3+2. Se èstato definito un canone calmierato a livello locale, allora su IMU e TASI si applica uno sconto del 25%. Uno sconto che èprevisto dalla legge e non ha bisogno di essere “ratificato” in una delibera comunale. C’èbisogno, invece di dimostrare che il contratto sia in essere e abbia le caratteristiche necessarie per aggiudicarsi la riduzione delle imposte.

Nessuna proroga per il saldo IMU

Lo sconto puಠarrivare al 50% su Imu e Tasi se un immobile èstato dato in comodato dai genitori ai figli o viceversa. àˆ necessario anche in questo caso rispettare i requisiti di legge. Come ricorda Repubblica.it nella sua ricognizione su IMU e TASI, ènecessario che siano rispettate due condizioni:

  • i familiari devono essere residenti e utilizzare l’immobile come abitazione principale;
  • il proprietario deve possedere un solo immobile per uso abitativo in Italia e deve risiedere anagraficamente e dimorare abitualmente nello stesso comune in cui èsituato l’immobile concesso in comodato, oppure deve avere due case, ma entrambe nello stesso comune e ne deve utilizzare una come propria abitazione principale.