maternità, cerfiticato di gravidanza

Congedo di paternità  e parto gemellare

L’Inps con la circolare n. 40/2013 ha fornito alcune delucidazioni in merito alla fruizione del congedo di paternità  in caso di parto gemellare.

Al riguardo, in particolare, l’istituto di previdenza sociale ha spiegato che nel caso di parto plurimo non subisce alcuna variazione sia la durata del congedo di paternità  obbligatorio che la durata del congedo di paternità  facoltativo, sulla scia di quanto già  previsto per l’astenzione obbligatoria della lavoratrice madre.

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Congedo di paternità  precluso ai dipendenti pubblici

Il giorno di congedo di paternità  obbligatorio introdotto in Italia a partire dal 1° gennaio 2013 dalla Legge 92/2012, cosଠcome pure il congedo di paternità  facoltativo già  previsto a favore dei lavoratori padri, non spettano ai dipendenti della pubblica amministrazione.

A denunciare la disparità  di trattamento tra le due categorie di padri lavoratori èstata l’Anief, l’associazione professionale sindacale, la quale in una nota ha precisato che l’esclusione dei dipendenti pubblici dal novero di coloro che possono fruire del congedo di paternità  èstata scritta a chiare lettere dal dipartimento della Funzione Pubblica, rispondendo il 20 febbraio ad un quesito del comune di Reggio nell’Emilia.

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Come richiedere il congedo di paternità 

In via sperimentale per gli anni 2013-2015 i lavoratori padri di bambini nati durante il triennio potranno usufruire di un giorno di congedo di paternità  obbligatorio, che si va quindi ad aggiungere ai tre giorni di congedo di paternità  facoltativo già  previsti.

Per quanto riguarda il congedo obbligatorio, sebbene il datore di lavoro abbia l’obbligo di concederlo, esso viene riconosciuto al lavoratore solo dietro sua esplicita richiesta entro i primi cinque mesi di vita del bambino.

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maternità, cerfiticato di gravidanza

Fac-simile richiesta congedo di paternità  facoltativo

Il lavoratore dipendente che intende fruire, in aggiunta al giorno di congedo di paternità  obbligatorio, di uno o due giorni di congedo di paternità  facoltativo, deve inoltrare apposita comunicazione al datore di lavoro con un preavviso di almeno quindici giorni.

Il congedo facoltativo di paternità , ricordiamo, puಠessere fruito dal lavoratore padre nei cinque mesi successivi alla nascita del bambino in sostituzione del congedo obbligatorio spettante alla madre.

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Fac-simile richiesta congedo di paternità  obbligatorio

La riforma del lavoro (Legge 92/2012) ha introdotto anche in Italia il congedo di paternità  obbligatorio, seppure solo in via sperimentale per gli anni 2013-2015, al fine di sostenere la genitorialità , promuovendo una cultura di maggiore condivisione dei compiti di cura dei figli all’interno della coppia e per favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.

In virt๠dell’entrata in vigore della lagge, dunque, i lavoratori padri di bambini nati a partire dal 1° gennaio 2013 devono obbligatoriamente astenersi dallo svolgimento della prestazione lavorativa per un giorno entro i cinque mesi di vita del bambino.

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Congedo di paternità  obbligatorio anche in Italia

Il testo della riforma del lavoro presentato dal ministro del Welfare Elsa Fornero e dal premier Mario Monti prevede tra le varie novità  l’introduzione in Italia del congedo di paternità  obbligatorio, già  presente in diversi paesi europei.

Secondo quanto previsto dal disegno di legge, in particolare, i lavoratori che hanno avuto un bambino sono obbligati ad astenersi dal lavoro per tre giorni, anche consecutivi, entro i cinque mesi di vita del bambino, senza subire alcuna decurtazione sullo stipendio.

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Diritti del padre lavoratore

La normativa prevede non solo per le madri lavoratrici ma anche per i padri lavoratori delle forme di tutela volte a consentire al dipendente di svolgere adeguatamente il ruolo di genitore e di prestare ai loro figli tutte le cure e le attenzioni necessarie a garantire un’infanzia serena.

Come accade per le madri, anche per i padri queste forme di tutela sono previste dal decreto legislativo n. 151 del 26 marzo 2001.

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