Confesercenti, budget e durata delle ferie

Confesercenti ha spiegato bene qual èl’identikit del vacanziere agostano. Chi èche ha la valigia pronta, verso quale destinazione si dirige e spendendo quanto del suo stipendio. Alla fine della crisi èvidente che le vacanze low cost sono un imperativo ma quando di parla di budget?

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Ristoranti in aumento grazie all’EXPO

L’Osservatorio Confesercenti, che ha monitorato l’andamento del settore della ristorazione prendendo in considerazione il periodo compreso tra marzo 2014 e marzo 2015. Ecco il risultato dell’analisi cosଠcom’èstato riassunto da PMI. 

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Crescono le imprese tenute da stranieri in Italia nel 2014

Se il commercio in Italia non offre i migliori risultati in questo periodo, c’èun ambito che invece non conosce crisi, quello del commercio al dettaglio, dove sono sempre pi๠numerose le imprese tenute da stranieri. Lo rivelano gli ultimi dati estratti dalla Confesercenti, una delle principali associazioni di categoria.

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consumi

Ancora nessuna ripresa nel 2014 per Confesercenti ma pi๠tasse

Il 2014 non sarà  ancora l’anno della ripresa per l’Italia, soprattutto nel ramo del commercio, perchè il IL entro fine anno calerà  dello 0,2 per cento e nel 2015 gli aumenti saranno comunque piuttosto contenuti. Lo afferma la Confesercenti in una sua recente analisi, che vede per l’anno prossimo una crescita debole allo 0,9 per cento, ancora non sufficiente a stimolare consumi e occupazione. 

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La metà  dei negozi italiani resta aperta in estate a causa della crisi

negozio

In estate i negozi italiani piuttosto che chiusi per ferie saranno aperti per crisi. Non ci sarà  infatti riposo estivo per moltissimi esercenti, cosଠcome ha rivelato l’associazione di categoria piuttosto di recente, per cercare di porre un freno alla recessione. Nei primi sei mesi dell’anno, del resto, in Italia sono stati persi circa 1,7 miliardi di consumi, e i negozianti provano a recuperare qualcosa nel corso delle vacanze. 

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La recessione travolge negozi e botteghe

bottega

Se per il settore del benessere non c’ècrisi, per altri settori il calo dei consumi risulta essere stressante e già  da molti anni i cosiddetti “esercizi di vicinato”, e cioèi piccoli negozi di quartiere, soffrivano una notevole crisi derivante principalmente dalla grande distribuzione: supermercati, ipermercati e hard discount hanno progressivamente messo all’angolo i piccoli esercenti, impossibilitati a garantire la stessa varietà  di merce nè prezzi altrettanto convenienti, che invece i grossi distributori possono permettersi sfruttando le economie di scala.

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Sicurezza sul lavoro, pene meno aspre

sicurezza sul lavoro

Il Consiglio dei Ministri ha licenziato in prima lettura il testo di riforma in materia di sicurezza sul lavoro. La famosa legge 626 del 1994, infatti, fu sostituita da una nuova normativa varata l’anno scorso in chiusura di legislatura, con il decreto legislativo 81/2008.

Secondo l’attuale ministro del Welfare Maurizio Sacconi, perà², le nuove norme sono nate in un clima difficile, da campagna elettorale, e con una contrapposizione sociale piuttosto elevate fra le sigle di rappresentanza dei lavoratori e delle imprese.

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Bar e negozi chiudono uno dopo l’altro

negozio in crisi

Non c’era bisogno della crisi mondiale per rendersi conto che i piccoli esercizi soffrono da anni la riduzione dei consumi e la temibile concorrenza dei centri commerciali.

La principale associazione di categoria, Confesercenti, ha diffuso dati preoccupanti registrati da Unioncamere fra il 2007 e il 2008: in Italia, il saldo negativo fra chiusure e aperture nel biennio considerato ammonta a 3.598 ristoranti in meno, 6.912 bar e 5.335 negozi di abbigliamento, ma anche 4.836 aziende venditrici al dettaglio di mobili ed elettrodomestici, 2.432 macellerie, 1.521 negozi di frutta e verdura e cosଠvia.

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