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Pensioni, la flessibilità  nel 2016

Lo si vocifera da tempo e adesso sembra sia stato dato l’annuncio ufficiale dal Governo. Anche se non sembra logico o plausibile, i primi ad aver avuto questa notizia sono gli spettatori della trasmissione RAI Che Tempo Che Fa condotta da Fabio Fazio che ha intervistato il premier. 

Renzi ha spiegato davanti alle telecamere della RAI che nelle priorità  del governo non ci sono le pensioni ma l’università . Siccome ètroppo dispendioso parlare e progettare la flessibilità  pensionistica entro l’anno, bisognerà  attendere il 2016.

La flessibilità  in uscita nelle pensioni resta fuori dalla legge di Stabilità : “I numeri non sono chiari e dobbiamo rimandare tutto al 2016”. Sull’università , invece, Matteo Renzi vuole investire subito, nell’imminente legge di stabilità  che giovedଠsarà  presentata in prima stesura e che si chiuderà  prima delle ferie natalizie.

Il presidente del consiglio, sulle pensioni ha detto:

“Modificare il sistema pensionistico èpossibile solo sulla base di numeri chiari. Senza saggezza, senza numeri, si fa danno. Proporremo una soluzione solo quando tutto sarà  chiaro. Non abbiamo ancora trovato la soluzione per consentire di andare in pensione un paio d’anni prima”.

Sulla questione università , invece, sembrano esserci nuovi progetti. Un consigliere economico di Palazzo Chigi sarebbe già  a lavoro. Adesso che la Buona Scuola èsul binario corretto, a detta del governo, si cercherà  di portare negli atenei dello Stivale 500 professori, italiani e stranieri:

“Faremo un concorso nazionale, chi lo vincerà  avrà  la possibilità  di attivare progetti di ricerca”. Il concetto ispiratore à¨: i prof-ricercatori avranno il lavoro finanziato (oggi non ècosà¬), ma dovranno svilupparlo negli atenei italiani. “Sarà  una misura ad hoc, un modo per attirare i cervelli. Diamo un gruzzolo per progetti da realizzare “.