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Regole servizi pubblici locali – prima parte

Gara d'appalto pubblicaPer rispettare i dettami comunitari sulla concorrenza, il Governo ha recentemente varato un decreto-legge che rivede completamente le regole per l’affidamento dei servizi pubblici locali da parte delle autorità  amministrative.

Questi servizi, in generale, possono essere attribuiti a terzi individuati tramite gara d’appalto oppure attribuiti alle cosiddette società  â€œin house” (partecipate solo dall’ente stesso), oppure partecipate dallo stesso ente insieme a privati; ma la scarsa trasparenza in tali affidamenti ha spinto l’Unione Europea a chiedere all’Italia di darsi una regolata in senso pi๠rigoroso e trasparente.


Il decreto stabilisce anche regole per il cosiddetto “periodo transitorio”, in cui èdefinita la sorte di tutti gli affidamenti attualmente in essere.
Per il futuro èstabilito che il sistema dei bandi di gara aperti a tutti i terzi interessati dovrà  essere ritenuto come il sistema ordinario, da applicarsi nella maggior parte delle situazioni; come seconda alternativa, possono scendere in campo le società  miste.


Tuttavia, tali società  miste pubblico-privato dovranno riservare al soggetto pubblico una quota di partecipazione non superiore al 40%, e in tutti i casi devono essere i privati ad assumere un ruolo operativo, cosicchè l’ente pubblico deve limitarsi ad una mera partecipazione al capitale.

Infine, solo nelle ipotesi che vi siano autentiche e ineliminabili cause ostative, si potrà  ricorrere agli affidamenti in house.
Per quanto riguarda invece il periodo transitorio, solamente in due ipotesi ègarantito il mantenimento fino alla naturale scadenza dei contratti in essere.

La prima, naturalmente, èquella dei contratti sorti secondo procedure coerenti con le nuove regole. La seconda ipotesi, invece, èmolto particolare: sono infatti salvaguardati fino alla naturale scadenza gli affidamenti a società  quotate a partecipazione mista, in cui la parte “pubblica” del capitale scenderà  sotto il 30% entro la fine del 2012.