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Limiti acustici nell’edilizia, manca la normativa

Non èsolo l’Intrastat ad attendere certezze: anche in tutt’altro campo, quello dell’acustica nei cantieri edili, il Governo èin forte ritardo sulle scadenze previste.

Secondo la legge comunitaria dell’anno passato (la L. 88/2009), l’esecutivo aveva tempo fino al 29 gennaio 2010 per varare uno o pi๠provvedimenti con cui ridisegnare da capo l’intera disciplina sull’inquinamento acustico in edilizia, argomento molto tecnico e molto complesso.


In verità , èstata successivamente prevista una proroga di sei mesi che rinvierebbe il termine alla fine di luglio, ma anche questa legge èimpantanata nell’esame parlamentare: dunque, oggi come oggi nessuna proroga èvigente e l’unica scadenza operativa (quella del 29 gennaio) èpassata da quasi un mese.
Cosà¬, le migliaia di imprese edili del nostro Paese non sanno come comportarsi, di fronte a regole vecchie ormai scadute (e non pi๠in linea col dettato comunitario) e regole nuove ancora di là  da venire.

Fra l’altro, le incertezze finiscono per coinvolgere anche i contenziosi sorti in materia, per cui èprevista una lunga moratoria che perà², a propria volta, èancora lontana dal diventare legge dello Stato.


In attesa di saperne di pià¹, l’UNI ha pubblicato recentemente un proprio documento tecnico molto particolareggiato, che potrebbe essere utile come punto di riferimento ufficioso. Nel documento, si prevede di suddividere tutti gli edifici in quattro classi, a seconda delle prestazioni di isolamento acustico offerte. Le prestazioni dovranno essere attestate da un tecnico abilitato, dopo apposito collaudo, che stabilirà  un indice unitario e sintetico dell’isolamento acustico dell’edificio esaminato.