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Costi senato italiano

Senato

Finalmente anche lo stato sembra mobilitarsi per fare in modo che dalle casse statali non vi sia denaro in perenne uscita: ben due grandi fonti di spesa pubblica – inutile – sembrano essere state ridotte, anche se da fare rimane ancora molto.



Dal 1956 ormai si tenta di liquidare e porre fine a spese pubbliche a favore di enti che hanno perso totalmente la loro funzione, soprattutto dopo le riforme sanitarie, politiche e delle regioni a statuto indipendente degli anni ‘70. Si tratta dei cosiddetti “enti inutili”, tra i quali l’Inam ( istituto nazionale contro le malattie), l’Enaoli ( Enta nazionale assistenza orfani dei lavoratori italiani) o ancora Enalc ( Ente nazionale addestratori del commercio); ne sono già  stati liquidati 732 che hanno fatto recuperare allo stato 1 milione e 35mila euro soprattutto attraverso la vendita di immobili. Al 31 dicembre 2006 perಠne risultavano ancora esistenti e fonte di spesa ben 110, senza considerare il personale che, non si sa con che precisa finalità , èstato trasferito dai 732 enti chiusi ad altri Ispettorati dello stato.

Che molto sia stato fatto, come la Corte Conti tiene a sottolineare, èvero, ma le somme pagate e gli immobili posseduti dagli enti ancora “attivi” rappresentano una sostanziosa fonte di uscite per lo stato. Da notare infatti che, perchè la liquidazione avvenga, ènecessaria la chiusura di tutte le pratiche burocratiche attinenti, comportando quindi spese nel cambo giudiziario e amministrativo.

Circa la – riduzione- della spesa pubblica due notizia giungono anche dal Senato: la spesa per le agende e le rubriche del 2008 con lo stemma d’oro di Palazzo Madama, destinate a politici e Ministri, èstata ridotta di ben 50 mila euro rispetto al 2007. Purtroppo il risparmio diventa nettamene inferiore se consideriamo che la somma per la sola cerimonia di consegna dei prestigiosi oggetti in questione costa allo stato poco pi๠do 250.000 euro, addirittura ridotto di 500.000 euro rispetto al quanto speso per la stessa cerimonia durante la presidenza di Marcello Pera.