Si chiama School bonus ed è il credito di imposta che spetta a chi effettua erogazioni in denaro in favore degli istituti del sistema nazionale di istruzione.
Si tratta nel dettaglio di istituzioni scolastiche statali, di istituzioni scolastiche paritarie private e di enti locali.
Il credito d’imposta è pari al 65% delle erogazioni liberali che vengono effettuate nei periodi d’imposta 2016 e 2017 e del 50% delle spese effettuate nel periodo d’imposta 2018.
Lo school bonus viene diviso in 3 quote annuali che avranno lo stesso importo, ma non è cumulabile con altre agevolazioni che sono previste per le stesse spese.
Il tetto massimo di spese agevolabili è pari a 100mila euro per ogni periodo d’imposta: è inoltre da tenere presente che tutte le erogazioni liberali effettuate devono essere indicate nella dichiarazione dei redditi.
Per tutti i titolari di reddito d’impresa, il credito d’imposta dovrà essere invece utilizzabile tramite compensazione, ma non è rilevante ai fini delle imposte sui redditi o dell’imposta regionale sulle attività produttive.
Ma per quali interventi si può richiedere lo School bonus?
È previsto e riconosciuto per diverse tipologie di investimenti, vale a dire,
realizzazione di nuove strutture scolastiche, manutenzione e potenziamento delle strutture scolastiche esistenti o interventi per il miglioramento dell’occupabilità degli studenti.
Possono richiederlo diverse categorie di contribuenti, persone fisiche, enti non commerciali e soggetti titolari di reddito d’impresa.
Per consentire l’utilizzo in compensazione, tramite modello F24, del credito d’imposta con la Risoluzione n.115/e del 19/12/2016 è necessario utilizzare il codice tributo 6873 – Credito d’imposta per favorire le erogazioni liberali a sostegno degli istituti del sistema nazionale di istruzione – SCHOOL-BONUS – art. 1, comma 145, della legge 13 luglio 2015, n. 107 in uso a decorrere dal 1° gennaio 2017.
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