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Evasione fiscale in Italia, il tax gap al 30%

L’evasione fiscale e contributiva in Italia? Non èuna cifra bassa che si aggira intorno ai 110 miliardi di euro l’anno. 

àˆ quanto emerge dal discorso del Presidente della Commissione per la redazione della relazione “Relazione annuale sull’economia non osservata e sull’evasione fiscale e contributiva”, Enrico Giovannini, durante l’audizione alla Commissione Bicamerale, illustrando i dati del triennio che fa riferimento agli anni che vanno dal 2012 al 2014.

E se nel 2012 il tax gap, vale a dire la differenza tra le imposte che si dovrebbero pagare e quelle effettivamente pagate èstato di 108 miliardi, nel 2014 èarrivato a 111,6 miliardi di euro.

Il tax gap investe un po’ tutto: si va dal 30% del tax gap su badant al 26% del tax gap sul commercio fino ai servizi per le imprese con un tax gap che si aggira intorno a una cifra che va dal 20 al 30%. Nel dettaglio, il sommerso si registra al 30% nei servizi alle famiglie, al 26% nel commercio, pubblici esercizi, al 24% nelle costruzioni, al 20% nei servizi alle imprese.

LOTTA ALL’EVASIONE FISCALE, I COMUNI NON COLLABORANO

La Confesercenti fa notare che in ballo non ci sia solamente la solita “inclinazione all’evasione” delle imprese italiane, ma èarrivato il momento di analizzare e capire l’effetto dell’abusivismo sul tax gap: dati alla mani, l’associazione che rappresenta le piccole e medie imprese italiane ricorda che si tratta di un fenomeno davvero fuori controllo con un numero di abusivi, nel commercio e nel turismo, che hanno un giro d’affari di circa 21,4 miliardi di euro l’anno.

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