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Il decalogo dell’e-commerce

Sempre pi๠aziende cercano di ampliare le proprie possibilità  di business dedicandosi al commercio elettronico. Ecco allora che a livello formativo ènecessario il rispetto di alcune regole.

In questi giorni si prende visione di una serie di incentivi fotocopia per le aziende che in territori specifici – provincia di Pisa e provincia dell’Aquila – si dedicano al rifacimento del proprio sito per realizzare un’attività  di e-commerce o creano un sito ad hoc per il commercio elettronico. Questi finanziamenti garantiscono la copertura del 50% delle spese che l’azienda deve sostenere per fare il salto tecnologico.

Le imprese che nel nostro Paese sono su internet, quindi hanno un sito di e-commerce, un portale oppure offrono/usufruiscono di servizi di web hosting, sono aumentate del 54% negli ultimi 3 anni e c’èstato un boom di 1700 unità  nel 2014.

Sul territorio nazionale, oggi, sono presenti circa 15 mila attività  che investono nell’e-commerce, che generano un fatturato complessivo di 10 miliardi di euro e hanno creato circa 21 mila nuovi posti di lavoro. A presentare la mappa dell’ecommerce tricolore ci ha pensato la Camera di Commercio di Milano che ha anche diffuso il vademecum per le imprese di e-commerce che vi riproponiamo di seguito.

1. Fare un’analisi chiara e completa delle norme che regolano il settore;
2. Redigere contratti e policy chiari (condizioni generali di vendita, informazioni sul prodotto, costo complessivo del bene, modalità  di restituzione in caso di contestazione, termini di garanzia e modalità  di esercizio, foro competente, diritti in capo al consumatore ecc) con attenzione particolare alle informazioni precontrattuali pubblicate sul web;
3. Attrezzarsi con una tecnologia efficiente scegliendo piattaforma, gestore e sistemi di gestioni dati adatti alla propria azienda;
4. Scegliere un sistema di pagamento rapido e sicuro;
5. Scelta accurata del vettore/spedizioniere che garantisca la consegna del bene nel caso il commercio elettronico sia basato sulla vendita di beni fisici e non digitali;
6. Chiarezza nell’indicare il prezzo finale cioèquanto il prodotto verrà  effettivamente a costare all’acquirente compreso di accessori, spedizione, eventuale confezione regalo, e altri onori e tasse;
7. Rispetto del consumatore diffidente e conseguente attenzione a fornire i chiarimenti sui dubbi che possono sorgere in ogni momento dell’acquisto;
8. Disponibilità  di traduzione in diverse lingue dei contenuti del sito per poter operare con consumatori esteri;
9. Attenzione al post-vendita, ai feedback e commenti dei consumatori nei social network e forum/blog di discussione per curare il rapporto con il cliente anche dopo l’acquisto, soprattutto se lo stesso ha delle rimostranze da fare, evitando che circoli “pubblicità  negativa virale”;
10. Usare la tecnologia per dialogare ed agevolare i clienti/utenti predisponendo form e moduli per, ad esempio, richiedere fattura elettronica o manifestare il consenso in tema di protezione dei dati personali.