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Guida all’ICI: l’aliquota e la base imponibile

Definiti quali immobili sono esenti da ICI, per esclusione individuiamo quelli che invece danno luogo all’imposta, calcolata mediante la moltiplicazione fra l’aliquota e la base imponibile.

In merito all’aliquota, essa puಠoscillare fra lo 0,4% e lo 0,7%: sarà  poi il Comune a decidere il valore preciso, eventualmente differenziando per tipologia di immobile o per categoria di soggetto passivo.


La base imponibile, invece, si calcola secondo tre metodi diversi a seconda che l’immobile consista in un fabbricato, in un terreno agricolo o in un terreno edificabile; per distinguere queste due ultime tipologie, si fa riferimento ai piani urbanistici al momento in vigore.
Le pertinenze (come giardini o box) si considerano come parte integrante dell’immobile cui afferiscono, anche se dotati di rendita catastale autonoma.


Per quanto riguarda i fabbricati, si parte dalla rendita catastale e la si rivaluta del 5%; dopodichè, si moltiplica il risultato per un coefficiente, differente per classe catastale dell’immobile considerato. Questo fattore èpari a 140 per i fabbricati di classe B (magazzini, laboratori ecc.), a 50 per i fabbricati di categoria A/10 (uffici) e dell’intera classe D (alberghi, teatri, banche ecc.) e a 34 per i fabbricati catalogati C/1 (negozi). In tutti gli altri casi, il moltiplicatore èpari a 100.

Per le aree agricole, la base imponibile si determina partendo dal reddito dominicale determinato catastalmente, rivalutandolo del 25% e moltiplicandolo per il coefficiente 75. Da notare che se il terreno ècondotto da un coltivatore diretto si ha diritto ad uno sconto sull’aliquota calcolato secondo un complesso sistema a scaglioni.

Nelle aree fabbricabili, infine, la base imponibile èpari al valore venale di comune commercio del terreno. Chiaramente questa definizione èimprecisa e soggettiva, ed èfacilmente oggetto di controversie fra il contribuente e il Comune.