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Acconto in scadenza, cosa bisogna fare prima di pagare

Una scadenza quella del 30 novembre che spesso ètrascurata ma in realtà  rappresenta uno scoglio importante per evitare in futuro sanzioni di ogni tipo. Ecco di cosa si tratta e quali sono i consigli rivolti ai contribuenti dal fisco. 

Lunedଠ30 novembre èl’ultimo giorno a disposizione dei contribuenti (titolari e non di partita Iva) per pagare, se ne ricorrono le condizioni, senza sanzioni e interessi, la seconda o unica rata degli acconti relativi al 2015, di Irpef, Ires e Irap. Scadenza valida anche per la cedolare secca, l’imposta sostitutiva dei “nuovi minimi” e altri tributi meno “popolari”, come l’Ivie e l’Ivafe.

Cosa bisogna fare prima di pagare

Il fisco consiglia di verificare!

L’anticipo non èdovuto se il debito d’imposta relativo all’anno precedente si posiziona al di sotto di determinati limiti.
In particolare, per l’Irpef, l’obbligo scatta quando tale importo èsuperiore a 52 euro. L’acconto va versato: in un’unica soluzione (con scadenza 30 novembre), se inferiore a 257,52 euro; in due rate, la prima delle dei quali doveva essere versata entro lo scorso 16 giugno, se la somma èsuperiore.
Stesse modalità  e termini per il pagamento di Irap (persone fisiche), Ivie, Ivafe e dell’imposta sostitutiva dovuta da chi si avvale del regime agevolato per l’imprenditoria giovanile e lavoratori in mobilità  (“nuovi minimi”).

Trasferendo l’attenzione alle società , per Ires e Irap niente anticipo fino a 21 euro di debito fiscale 2014 e pagamento in due quote, se l’importo dovuto supera i 103 euro. La prima porzione andava versata, anche in questo caso, con scadenza 16 giugno; l’appuntamento per la seconda o unica rata èal prossimo 30 novembre.