Calo clamoroso dei fatturati a Novembre

Proprio ieri parlavamo di un dato molto preoccupante sull’aumento del numero dei fallimenti in Italia causati per la maggior parte dall’incessante diminuzione dei consumi. Oggi, invece, siamo costretti a mostrarvi un altro triste dato che arriva dalla conseguenza della crisi finanziaria e della conseguente crisi dei consumi mondiale.

Le industrie italiane durante il mese di Novembre hanno registrato una diminuzione dei propri fatturati di ben il 13,9% rispetto allo stesso mese del 2007 con un calo degli ordini del 6,3%. Numeri che mostrano chiaramente che la crisi èancora in corso e che èdifficile da digerire.

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Fallimenti raddoppiati nel 2008

La crisi finanziaria che sta colpendo tutto il mondo, nel mondo reale questo si traduce in una grossa crisi dei consumi per la quale abbiamo già  speso molte parole.

Stanno rinascendo nuovi punti vendita che offrono la possibilità  ai propri clienti di posticipare il pagamento a fine mese, il petrolio continua a scendere e molti non hanno pi๠fiducia una grande fiducia nelle banche.

Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha affermato che il futuro della crisi dipende anche da come la popolazione reagisce ai consumi auspicando che la gente si comporti nella stessa maniera, specificando altresଠche chi non ne ha la possibilità  èovvio cambiare il proprio comportamento.

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Boom del last-minute nel commercio

Confinata fino a qualche mese fa nel ristretto ambito del turismo, la formula del last-minute sta oggi spopolando in ogni settore, soprattutto in quello alimentare, e si sta rivelando un affare notevole tanto per le imprese quanto per le famiglie.

àˆ una soluzione low-cost che sta acquisendo sempre maggiore interesse, tanto per i negozianti (che si ritrovano spesso e volentieri con gli scaffali pieni di merce invenduta) quanto per i clienti in difficoltà  ad arrivare alla fine del mese (per alcune famiglie, addirittura, si dice che sia un problema già  arrivare alla seconda settimana).

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Calo dell’inflazione a +2,7%

l\'inflazione diminuisce

Tra i vari segnali che portano a pensare a una crisi dei consumi causata da questa crisi finanziaria èl’andamento dei prezzi e quindi l’andamento dell’inflazione. In questi giorni abbiamo visto una forte diminuzione del prezzo del petrolio che ha aiutato a far scendere, se pur molto lentamente, anche il prezzo dei carburanti. Nonostante il prezzo dei carburanti sia ancora molto alto in confronto alla discesa del petrolio, abbiamo rilevato una forte diminuzione.

Oltre agli idrocarburi, sono scesi un po’ tutti i prezzi causati dalla forte discesa della domanda che ha causato immediatamente una ripercussione sull’inflazione che risulta essere scesa come nell’anno 1959.

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Nuovo allarme-recessione

crisi in arrivo dall\'america

Il rischio èquello che, a furia di lanciare troppi allarmi, nessuno ci faccia pi๠caso. Eppure, il grido di dolore lanciato dal commissario europeo per gli Affari Monetari, lo spagnolo Joaquim Almunia, non porta certo al centro dell’attenzione un argomento nuovo, ma tuttavia l’autorevolezza della fonte dovrebbe spingere tutti a valutare le sue affermazioni con attenzione e timore.

Almunia ha citato una serie di dati macroeconomici aggiornati sulle ultime rilevazioni nell’eurozona, e ha formulato le previsioni per i prossimi due anni: purtroppo, definirle “fosche” non sarebbe sufficiente.

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Per le banche un ritorno all’antico

banche del futuro

In questo momento siamo nella fase dell’emergenza per la crisi dei mutui subprime, e le misure dei governi di tutto il mondo sono dirette ad esprimere sforzi straordinari per salvare il sistema bancario internazionale e, di riflesso, gli interi sistemi delle imprese di tutte le nazioni, in quella che èstata definita “la peggior crisi dal 1929”.

Ma quando l’emergenza sarà  passata, e non èancora dato di sapere quando ciಠaccadrà , sarà  inevitabile concordare a livello planetario una profonda revisione del sistema bancario, per impedire che i presupposti che hanno dato il via al crack finanziario internazionale possano di nuovo riproporsi con tanta virulenza.

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Nuove strategie contro la crisi dei consumi

euronics in un centro cittadino

Ormai se ne sono accorti anche i pi๠incalliti fra gli scettici: in Italia i consumi sono in crisi profonda. Se per alcuni settori per il momento la situazione èancora positiva (per esempio, gli alimentari, classica spesa irrinunciabile) e per altri che erano in forte crescita èarrivata la fase del rallentamento (per esempio, i telefoni cellulari), per la maggior parte dei settori si puಠparlare senza errori di vera crisi.

A risentirne sono soprattutto i beni non considerati essenziali, sempre pi๠sacrificati: come l’elettronica, che sconta un’inversione di tendenza dopo lunghi anni positivi.

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