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Investire nel settore tecnologico

La tempesta sui mercati finanziari di tutto il mondo sembra solo un ricordo (sebbene pericolosi sussulti tornino a farsi sentire di tanto in tanto), e il 2010 dovrebbe essere l’anno di una generalizzata ripresa.
Com’era facile da immagine, gli analisti hanno studiato attentamente la situazione al fine di individuare i settori che, pi๠di altri, offrono maggiori prospettive di guadagni per gli investitori.


Uno dei maggiori esperti del nostro Paese, Stefano Rossi (amministratore delegato della società  Edmond de Rotschild), intervistato dal periodico Plus24, offre i suoi consigli a chi ama giocare in Borsa ma non se la sente di affidarsi solo al proprio intuito.
Innanzitutto, Rossi punta le sue carte sulle azioni rispetto alle obbligazioni: pi๠rischiose ma, nei casi di successo, molto pi๠redditizie. Per moderare il rischio, tuttavia, occorre individuare i settori con maggiori possibilità  positive.

L’analista segnala i settori a suo giudizio pi๠appetitosi per gli investimenti azionari: innanzitutto, i produttori di semiconduttori e altre tecnologie altamente innovative; in secondo luogo, le industrie specializzate negli schermi a cristalli liquidi e nella sempreverde industria farmaceutica, che ha subito degli ingiustificati deprezzamenti negli anni passati che ora dovrebbero rientrare.

Rossi sconsiglia invece severamente di investire nel settore bancario e finanziario: a suo giudizio, le scorie, le magagne e le fragilità  esplose con la crisi non si sono ancora riassorbite, e anche il nuovo anno potrebbe destare molte sorprese spiacevoli in questo particolare ambito.


Per chi, invece, preferisce sacrificare la redditività  a favore della sicurezza, gli investimenti obbligazionari rimangono una soluzione adeguata. L’ideale sarebbe rivolgersi ai titoli privati e lasciar stare i titoli pubblici, soprattutto quelli emessi dalle nazioni che si sono dimostrate pi๠fragili nei lunghi mesi di recessione (Gran Bretagna, Spagna, Stati Uniti, Giappone e altri ancora).