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POS, per la CGIA sono da escludere alcune imprese artigiane

Nel momento in cui èabolito il limite di 30 euro per i pagamenti con il POS, i consumatori ottengono numerosi vantaggi ma per la CGIA non ètutto fatto fino a che non si escludono dal provvedimento alcune imprese artigiane. Ecco il comunicato da Mestre. 

“Milioni di imprese – denuncia Paolo Zabeo della CGIA – che lavorano esclusivamente per altre imprese o per la Pubblica amministrazione saranno costrette a sostenere dei costi del tutto inutili. Si pensi agli autotrasportatori, alle imprese di costruzioni che lavorano per il pubblico, alle aziende metalmeccaniche, a quelle tessili, a quelle dell’abbigliamento o della calzatura che lavorano in subfornitura, alle imprese di pulizia che prestano servizio presso gli studi privati o negli enti pubblici, ai commercianti all’ingrosso. Tutte attività  che nella prassi quotidiana ricevono già  adesso pagamenti tracciabili”.

Oltre a cià², Paolo Zabeo solleva un altro aspetto che sicuramente penalizzerà  molte attività  artigianali:

“Gli idraulici, gli elettricisti, i falegnami, gli antennisti i manutentori di caldaie, nonchè i loro dipendenti e collaboratori, spesso si recano singolarmente presso la dimora o l’immobile del committente. Questo comporta che ciascun dipendente e collaboratore dovrà  essere dotato di un Pos. Chi vuole obbligare anche queste attività , ha idea di quali costi dovranno sostenere ? ”

Questo ha detto la CGIA di Mestre invitando tutti, in attesa di far scattare le sanzioni, a trovare l’accordo con gli istituti di credito per sterilizzare i costi a carico degli esercenti ed escludere dall’obbligo di detenzione del Pos alcune categorie artigiane che eseguono transazioni commerciali solo con altre aziende.