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Indice della solidità  economica delle famiglie secondo Confesercenti

Per Confesercenti ènecessario tagliare l’IRPEF e fare in modo che con questa operazione le aziende tornino ad avere fiducia nell’economia nazionale. In questo momento infatti i pessimisti, per la prima volta dal 2013, sono stati superati ma c’èuna zavorra al Sud di chi non riesce a pensare al post crisi. 

Quello che Confesercenti mette in rilievo èche gli italiani hanno iniziato a sentire la ripresa economica e hanno ricominciato ad avere fiducia nei riguardi del business del Paese. Tuttavia bisogna incentivare i consumi e non bisogna farlo erogando bonus ai cittadini e ai lavoratori ma tagliando l’IRPEF della aziende. Ormai, infatti, si ègià  recuperata la fiducia dei consumatori: gli ottimisti sono il 31% e i pessimisti il 23%.

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àˆ questa la fotografia scattata dalla rilevazione dell’indice di solidità  economica delle famiglie italiane – SEF -  elaborata da Confesercenti ed Swg, che misura su una scala da 1 a 100 la Solidità  Economica ‘percepita’ dalle famiglie italiane. Ecco alcuni punti dell’analisi di Confesercenti, che vogliamo condividere:

Consumi – Alla richiesta di valutare l’andamento dei consumi nei prossimi sei mesi, 3 famiglie su 10 (il 31%) rispondono di prevedere un aumento degli acquisti. Si tratta di una percentuale in ascesa (era il 27% a luglio 2015), e che a maggio èper la prima volta superiore alla quota di nuclei familiari che intravedono un calo (al 23%, era il 28% a luglio), mentre il 46% ritiene che rimarranno invariati. Ma il Sud d’Italia non riesce ancora a pensare al ‘dopo crisi’ sul fronte delle spese per acquisti: il 28% delle famiglie stima ancora  consumi in calo, contro un 27% che prevede crescita e un 45% che invece non vede all’orizzonte variazioni, nè positive nè negative.

Redditi – A livello nazionale prosegue il leggero miglioramento della percezione della condizione reddituale delle famiglie, collegata probabilmente ai segnali di miglioramento sul fronte dell’occupazione e del clima economico in generale. Ma il livello di reddito non èancora avvertito, nel complesso, come sufficiente: circa la metà  delle famiglie italiane, ben il 47%, segnala che il proprio reddito le consente di pagare appena le spese, senza potersi permettere ulteriori lussi, mentre si assesta al 38% la quota di coloro che sente di avere un reddito che permette di vivere serenamente, senza particolari affanni. Un 13% dei nuclei familiari evidenzia ancora, invece, come il reddito di fatto non basti nemmeno per l’indispensabile, mentre solo il 2% dichiara di vivere agiatamente, potendosi concedere anche dei lussi.