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Situazione finanziaria, percezione diacronica e qualità  della vita secondo Confesercenti

Confesercenti ha dimostrato in una ricerca recente che gli ottimisti, per la prima volta, hanno superato i pessimisti per cui, ripartendo dai consumi, si puಠsperare nella ripresa consistente del Paese. 

Dopo aver riportato la fotografia di Confesercenti della solidità  economica delle famiglie, parlando soprattutto di consumi e redditi, veniamo adesso all’analisi di altri tre punti.

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Situazione finanziaria – Oltre una famiglia su due (il 54%) si ritiene insoddisfatta dalla propria situazione finanziaria, voce che include nella valutazione, oltre al reddito, anche debiti ed eventuali patrimoni. A pesare, probabilmente, sono stati i debiti accumulati durante la crisi e l’erosione dei risparmi di famiglia, solo parzialmente recuperati negli ultimi mesi. Ma anche in questo campo si assiste ad un leggero miglioramento: infatti sale di due punti, al 46% rispetto al 44% di febbraio, la percentuale di famiglie soddisfatte. Ma siamo ancora sotto al 48% registrato lo scorso luglio ed all’inizio della rilevazione a dicembre 2013.

Percezione diacronica – Ci sono segnali di miglioramento nel complesso, ma ancora per il 41% (era il 43% a febbraio) dei casi le condizioni di vita sono peggiorate nell’ultimo anno, anche se la percentuale scende di ben 20 punti rispetto all’inizio della rilevazione del dicembre 2013, quando toccava il 61%. Per il 52% delle famiglie italiane si vive ancora nelle stesse condizioni di un anno fa, senza riuscire ad intercettare particolari cambiamenti. Si assesta al 7%, infine, la percentuale di famiglie che ‘sente’ di vivere meglio rispetto al 2015.

Qualità  della vita del territorio – La percezione della qualità  della vita èancora insufficiente per il 18% dei nuclei familiari, mentre il 40% delle famiglie la considera accettabile e per il 42% èsoddisfacente. Nel complesso, si puಠparlare di lievi segnali di miglioramento della percezione del livello di qualità  del proprio contesto ambientale, anche se in media il voto delle famiglie èsempre di sufficienza scarsa: 5,8 su 10, contro il 5,7 di febbraio.

“Dopo lo stop di inizio anno, le famiglie italiane recuperano un po’ di fiducia e la ripresa puಠripartire”, sottolinea Mauro Bussoni, Segretario Generale Confesercenti. “Questo non vuol dire che i problemi siano stati tutti risolti, come emerge con forza dalla percezione della condizione finanziaria e dal divario nord-sud. Adesso dobbiamo far tesoro della disponibilità  degli italiani e lavorare per consolidare i segnali positivi. Il taglio dell’Irpef ed il progetto di flat tax per le PMI annunciati dal governo sono senz’altro la via maestra  da percorrere per rafforzare la fiducia di famiglie e imprese nonchè la ripresa dei consumi. Un mini-taglio fiscale, perà², sarebbe inutile: dobbiamo concentrare pi๠risorse possibili su questo fronte, evitando assolutamente di ‘scambiare’  la riduzione Irpef con un aumento dell’IVA”.