I dati sono ricavati dalle informazioni messe a disposizione dalle assicurazioni Allianz, che garantiscono circa 6.400 imprese del nostro Paese e pagano quando necessario i debiti insoluti al posto loro, salvo poi addebitare all’impresa medesima quanto sborsato, insieme agli interessi.
Gli inadempimenti delle aziende italiane, naturalmente, non dipendono quasi mai dalla malafede e nemmeno da veri e propri stati di crisi irreversibile, bensଠmolto pi๠frequentemente da momentanei stati di difficoltà nel reperire la liquidità necessaria. àˆ di grande rilevanza, poi, l’effetto a catena che sul mercato si viene a determinare: un’impresa che non èpagata dai suoi clienti finisce spesso per trovarsi a propria volta in difficoltà nel rispettare le scadenze verso i rispettivi fornitori.
In genere, l’inadempimento si risolve con un semplice ritardo (la gran parte dei debiti scaduti ècomunque saldata entro i sei mesi successivi, e la durata media del ritardo èdi ottantanove giorni), ma non di rado esso èspia di una ben superiore situazione di crisi che puಠportare all’estrema conseguenza: il fallimento.
La crisi èpi๠sentita in alcuni settori di punta del nostro sistema produttivo: l’edilizia, le manifatture, il tessile. Gli operatori dell’editoria e dell’agroalimentare, invece, si rivelano attualmente come i pi๠puntuali e affidabili.
Gli analisti di Euler Hermes Siac suggeriscono al Governo una misura anticrisi già adottata dalla Francia: un sistema pubblico di garanzie sui crediti insoluti, perlomeno come soluzione-tampone per questo drammatico 2009.