
Ma dato che la sperimentazione ha ottenuto risultati lusinghieri, è previsto un suo potenziamento a regime, con lo stanziamento di un miliardo di euro da spalmare nei prossimi tre anni.
La finalità del programma è quello di favorire il ritorno nel mondo del lavoro di uomini e donne, giovani ma principalmente di età matura, dopo che una loro precedente esperienza lavorativa si è interrotta.
È noto a tutti che perdere il lavoro e ricominciare da capo a quaranta o cinquant’anni è davvero molto difficile.
Le parole d’ordine, suggerita da Italia Lavoro, si chiamano “formazione†e “aggiornamentoâ€, che sono erogati agli aderenti tramite corsi ad alto livello. I corsi durano fino a dieci mesi, e ad ogni mensilità è attribuito un piccolo assegno ai partecipanti, fino ad un massimo complessivo di 4.500 euro.
Dopodiché, due sono le strade concretamente percorribili. La prima è diretta a favorire la riassunzione da parte delle aziende, che vengono incentivate in quest’opera di ricollocamento mediante un bonus di cinquemila euro per dipendente. La seconda via, invece, è ancora più ambiziosa: si incoraggiano i disoccupati a mettersi in proprio, con l’assegnazione di un contributo a fondo perduto fino a ventimila euro.
Sono numerosi i risultati positivi raggiunti dal programma Pari: l’esempio forse più significativo è forse quello dei quaranta ex-dipendenti della società elettromeccanica Elmec di Catania, licenziati in blocco alla chiusura della fabbrica e che, grazie al programma, hanno guadagnato le competenze e i contributi necessari per rilevare la struttura e condurla direttamente sotto forma di cooperativa