
Al di là di queste vie ordinarie e piuttosto comuni, tuttavia, la legge prevede anche ipotesi molto particolari e obiettivamente rare, legate ad eventi storici ormai remoti.


Devono perಠessere passati almeno due anni dalla celebrazione delle nozze se la coppia risiede sul suolo italiano, o tre anni se la residenza èall’estero. Tali termini sono ridotti rispettivamente a dodici e diciotto mesi se i coniugi hanno generato o adottato dei figli (anche prima delle nozze), a loro volta italiani per motivi di ius sanguinis.

Ancora oggi, comunque (al di là delle questioni di natura ideologica sull’appartenenza ad una nazione o ad un’altra), essere cittadino italiano garantisce sul piano sostanziale diritti altrimenti negati, a partire dal diritto di voto attivo e passivo alle elezioni politiche e dalla possibilità di partecipare a numerosi concorsi pubblici, a cominciare dalle forze armate.