Lavorare all’estero: la residenza fiscale

In merito al requisito della residenza, la regola fiscale valevole in Italia èla stessa applicata in moltissimi altri Paesi del mondo: i soggetti residenti in Italia per la maggior parte del periodo d’imposta sono tassati per i redditi ovunque prodotti nell’anno, mentre i non residenti sono tassati solo per i redditi prodotti nel nostro Paese.

Compilazione del quadro RW

Il quadro RW èsuddiviso in tre sezioni. Va subito precisato che ciascuna sezione èda compilarsi solo se i relativi importi superano la soglia di diecimila euro: sotto questo limite, non c’ alcun obbligo.

Per quanto riguarda gli importi da dichiarare, il relativo valore va convertito in euro secondo i cambi ufficiali determinati nel provvedimento ministeriale del 19 febbraio scorso.

Rimborsi IVA per spese all’estero

Gli imprenditori e i professionisti che sostengono spese inerenti alla loro attività  vantano un credito per l’IVA versata al fornitore, compensata solitamente con l’IVA a debito ricevuta dai clienti. Quando invece l’imposta èsostenuta in un’altra nazione comunitaria, èpossibile richiederne il rimborso.

Fra le tante novità  introdotte nel 2010 in materia di IVA, vi èun radicale cambiamento nel sistema dei rimborsi: ogni soggetto passivo presenterà  un’istanza all’Agenzia delle Entrate, che si impegnerà  per ottenere il dovuto presso le autorità  estere.

Questo semplificherà  le difficoltà  burocratiche e linguistiche, dato che le aziende non dovranno pi๠impazzire per conoscere e applicare le distinte procedure usate in Francia, Svezia, Slovacchia ecc.

Come trasferire in Italia una società  estera (seconda parte)

azienda residente all'estero

Una volta scelto, come solitamente avviene, di adottare la legislazione italiana, bisogna ovviamente ottemperare a tutti gli obblighi che la nostra legge prevede.

Per prima cosa, occorre che l’assemblea dei soci (o l’organo equivalente, secondo la legislazione straniera) deliberi sul trasferimento, e qui occorrerà  seguire la legge del Paese interessato.

Come trasferire in Italia una società  estera (prima parte)

impresa

In tempi di scudo fiscale, puಠessere utile conoscere la procedura necessaria per trasferire in Italia la sede di una società  costituita all’estero. In realtà , èun tema valido in ogni momento, ma non c’ dubbio che èproprio in questi mesi che si stia assistendo ad una massiccia fuga verso l’Italia di società  costituite altrove.

Ed èinteressante notare come le nazioni di provenienza pi๠frequenti non sono sperdute isole caraibiche o atolli polinesiani, bensଠi nostri “vicini di casa”: Svizzera, Monaco, Liechtenstein e, soprattutto, Lussemburgo.