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Proroga a 57 anni per l’opzione donna

àˆ stato trovato un accordo a livello politico con l’obiettivo di estendere il regime sperimentale compreso nell’opzione donna, fino al 31 dicembre 2015, aggirando tutte le restrizioni che erano state precedentemente indicate dall’INPS. 

àˆ stato dato il via libera alla proroga dell’opzione donna per tutto il 2015. C’èstato un incontro nell’ufficio della Presidenza della Commissione Lavoro tra INPS, ministero del Lavoro e ministero dell’Economia. àˆ stato raggiunto cosଠun accordo per il prolungamento del regime sperimentale previsto dalla legge Maroni nel 2004.

L’opzione donna interessa diverse lavoratrici in tutta Italia, tutte quelle che accettando il calcolo contributivo, hanno maturato o matureranno il diritto di andare in pensione entro la fine del 2015 dopo che hanno raggiunto i 57 anni di età  e i 35 anni di versamenti. Nel caso delle lavoratrici autonome, il limite anagrafico èinnalzato fino a 58 anni.

Il regime definito dall’opzione donna, scade il 31 dicembre 2015 ma l’INPS ha pensato di interpretare il termine come data di decorrenza della pensione e non come data di maturazione dei requisiti. La seconda interpretazione era quella propria della legge istitutiva dell’opzione donna. Il riferimento normativo in tal senso èl’articolo 1 coma 9 della legge 243/04.

L’ultimo accordo siglato spiega che le lavoratrici potranno continuare a fruire dell’opzione donna fino alla fine dell’anno a prescindere dalla decorrenza della pensione a patto che il 31 dicembre 2015 abbiano almeno 57 anni, o 58 nel caso delle autonome e abbiano maturato 35 anni di contributi. Bisognerà  poi aggiungere i 3 mesi di speranza di vita a meno che la proposta di modifica non ne escluda l’applicazione in via esclusiva. Uno specchio riassuntivo èstato proposto a PensioniOggi:

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