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Il settore dei computer in Italia

Per i produttori italiani (e stranieri) che vendono calcolatori elettronici nel nostro paese, l’annunciata detrazione èuna boccata d’ossigeno di cui si sentiva un gran bisogno. In effetti, se il 2008 ha segnato per il mercato dei computer un ennesimo balzo in avanti, èanche vero che le previsioni per il 2009 sono funeree: se non èsatto parlare di crollo verticale, poco ci manca.

Il discorso èperಠcomplesso, perchè con il termine “computer” si fa in realtà  riferimento a tipologie anche molto diverse fra loro in termini di dimensioni, potenzialità  e, non ultimo, prezzo. Se l’anno appena concluso ha segnato rispetto al 2007 una crescita notevole dei notebook e, soprattutto, dei netbook (+32%), per i pi๠tradizionali computer da tavolo (i desktop) il mercato ha un trend negativo già  da qualche tempo.


Le varie tendenze in atto dimostrano che cresce il numero dei cittadini che, per lavoro o per svago, intendono servirsi di macchine dotate delle caratteristiche pi๠comuni e pi๠utili, come i programmi di videoscrittura e la navigazione in Internet, rinunciando a eccessi di potenza e di funzionalità  quando questi comportano significative differenze nel prezzo.
Il mercato del computer, inoltre, mostra segni di saturazione: i margini di crescita sono ormai limitati, e l’acquisto di nuove macchine serve pi๠che altro a sostituire quelle obsolete, pi๠che a conquistare territori vergini.


Va anche detto, infine, che secondo gli analisti questo segmento del mercato èfortemente anelastico rispetto alle pi๠comuni variabili, come il prezzo: questo significa che le eventuali riduzioni che i produttori dovessero rassegnarsi a varare e la stessa detrazione fiscale, in realtà , avranno un effetto limitato sulla domanda.