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Contro l’anatocismo e l’emendamento che lo resuscita

Confconsumatori ha pubblicato tempo fa un comunicato per sottolineare la sua contrarietà  all’emendamento che resuscita l’anatocismo bancario. Ecco il contenuto del comunicato. 

Le associazioni dei consumatori* sono state in audizione alla Commissione Finanze del Senato per chiedere l’eliminazione o una radicale modifica dell’emendamento Boccadutri, già  approvato, che di fatto ristabilisce l’anatocismo bancario eliminato dalla legge di Stabilità  del 2013 dal 1° gennaio 2014.

Le associazioni chiedono che la nuova norma venga immediatamente modificata, perchè prevede che la quota interessi maturati possa produrre interessi di mora in contrasto con la giurisprudenza della Cassazione che ritiene che anche gli interessi di mora, debbano essere calcolati solo sul capitale. L’esclusione degli interessi di mora dal divieto di anatocismo èun gravissimo passo indietro, perchè si tratta di interessi generalmente superiori a quelli corrispettivi, quindi con effetti potenzialmente peggiorativi per il cliente.

La reintroduzione dell’anatocismo èancora pi๠evidente in quanto viene autorizzato l’inserimento nei contratti di conto corrente dell’autorizzazione preventiva all’addebito sul conto degli interessi che diventano capitale e sono quindi produttivi di nuovi interessi. Del tutto inutile èla possibilità  di revoca dell’autorizzazione all’addebito sul conto degli interessi maturati. La revoca dell’autorizzazione all’addebito sul conto comporterebbe infatti per il cliente l’applicazione degli interessi di mora sulla quota di interessi non pagati, rendendo di fatto impensabile e autolesionista l’esercizio di tale revoca.

La nuova norma determina quindi la reintroduzione dell’anatocismo con la sola differenza che la capitalizzazione sarà  annuale e non trimestrale. Davvero poca cosa a fronte di anni di battaglie delle associazioni dei consumatori.

Le associazioni  auspicano che dopo ben 27 mesi di ritardo il CICR possa dare attuazione al divieto di anatocismo, escludendo l’applicazione di ogni forma di interessi sugli interessi nei rapporti bancari e chiedono che la Banca d’Italia imponga a tutte le  banche di restituire  gli oramai 4,5 miliardi euro di interessi anatocistici applicati dal 1° gennaio 2014 ai correntisti.