La class action è un'azione legale promossa da uno o più soggetti appartenenti alla medesima categoria o classe di persone (si pensi ad esempio al famoso caso dei risparmiatori Parmalat) e i cui effetti...

L’art.140 bis del Codice del Consumo prevede che l’azione di risarcimento collettivo possa essere avanzata solo da due tipologie di persone: i consumatori e gli utenti.
Per quanto riguarda i consumatori occorre chiarire che si intendono tali solo coloro che acquistano un bene per far fronte ad un loro bisogno personale. Ad esempio è un consumatore colui che acquista un computer per uso personale mentre non lo è chi lo acquista per la propria azienda. Resta quindi fuori dal campo di applicazione della class action tutto ciò che riguarda le aziende (ad esempio forniture difettose o cattivo funzionamento dei servizi).
Per quanto riguarda gli utenti, invece, sono considerati tali i privati cittadini che si avvalgono di determinati servizi di cui usufruiscono anche altre persone, si pensi ad esempio alla fornitura di luce, gas o reti telefoniche.
La class action promossa da un solo soggetto è ammessa ma dal punto di vista pratico risulta poco realistica soprattutto alla luce dei costi che bisogna sostenere per portare avanti la procedura. Per questo motivo è riconosciuta la possibilità di rivolgersi a tal fine alle associazioni di consumatori o ai comitati, cioè organismi associativi che possono costituirsi anche esclusivamente per tale scopo.
Per quanto riguarda i soggetti verso i quali può essere promossa una class action, a riguardo il Codice sul Consumo non fornisce indicazioni chiare, tuttavia i giuristi ritengono che un’azione collettiva può essere avanzata nei confronti di tutte le tipologie di aziende, dalle piccolissime società fino ad arrivare alle grandi multinazionali, quello che conta è che il danno per il quale viene chiesto il risarcimento sia stato prodotto nel corso di un’attività imprenditoriale, cioè di un’attività con scopo di lucro.