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Le cause del ritardo della crescita e della competitività  delle imprese italiane

Come abbiamo avuto modo di evidenziare anche in un articolo pubblicato in precedenza su questo tesso blog, èstato da poco pubblicata per il 2014 la lista dei paesi pi๠competitivi del mondo, una classifica ormai divenuta tradizionale redatta ad opera del WEF, il World Economic Forum, l’organizzazione elvetica che ogni anno si riunisce a Davos per deliberare i migliori in materia. All’interno di questa classifica l’Italia, come noto, si èpiazzata solo al 49 esimo posto, ultima tra le grandi potenze industrializzate dell’Occidente. 

burocrazia

Il nostro paese e le sue imprese hanno cosଠassunto una posizione che si potrebbe definire di retroguardia, anche se dal Forum precisano che tale risultato èstato confermato nonostante la retrocessione avvenuta per la nazione in alcuni parametri da cui viene desunto il giudizio.

> Competitività  internazionale – L’Italia solo al 49esimo posto nella lista del WEF

Diversi sono stati gli aspetti dell’economia nazionale che non hanno giovato alla crescita dell’Italia e alla sua competitività . Ecco quali sono stati.

> La crescita dell’Inghilterra, della Francia e del Portogallo nel 2014

Per quanto riguarda il funzionamento delle istituzioni l’Italia nella lista si èpiazzata al posto n. 106 su 144 paesi, mentre per la rigidità  del mercato del lavoro al 136 esimo. Ha pesato inoltre l’incertezza del debito pubblico e la mancata utilizzazione dei talenti del paese. La fiducia nei politici ha fatto cadere l’Italia al 139 esimo posto, la burocrazia e il suo peso al 142 esimo, mentre la trasparenza della politica e del sistema giudiziario l’hanno collocata al 143 esimo posto.

Completano il quadro la difficoltà  di accesso ai finanziamenti per le imprese e il peso elevato della tassazione.