IVA e bollo alternativi sulle quietanze di pagamento

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Con la risoluzione n. 73/2009 l’Agenzia delle Entrate ha chiarito la sua posizione in merito ad una questione che aveva suscitato frequenti perplessità  fra i contribuenti.

Il Testo Unico sull’Imposta di Bollo (DPR 642/1972)stabilisce all’articolo 13 una regola generale: i documenti con i quali un soggetto dichiara di aver ricevuto un corrispettivo sono soggetti ad imposta quando l’ammontare del compenso – al lordo di eventuali ritenute – supera l’importo di 77,47 euro. Un esempio classico èquello delle ricevute rilasciate in seguito a prestazioni occasionali.

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Scomputo delle ritenute, al via l’autocertificazione

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La risoluzione n.68/2009 dell’Agenzia delle Entrate ècertamente destinata ad essere riportata sui manuali di diritto tributario, poichè pone fine ad un problema antico e che aveva destato i malumori di migliaia e migliaia di contribuenti nel corso degli anni.

Alcune categorie di imprenditori e, soprattutto, di artisti e professionisti subiscono come noto una ritenuta sulle rispettive fatture, in genere del 20%.

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Revisione degli studi di settore

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L’operazione di revisione straordinaria degli oltre duecento studi di settore vigenti sta per arrivare alle battute finali. Secondo il progetto del Governo, entro il 31 marzo tutti gli studi applicabili per il periodo d’imposta 2008 riceveranno quei correttivi che si sono resi indispensabili a causa della situazione di grave crisi in cui versa oggi l’imprenditoria italiana.

Gli studi di settore per il 2008, secondo la normativa approvata lo scorso anno, sono stati approvati ed emanati nello scorso 31 dicembre.

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Molte novità  nella trasmissione dei corrispettivi (III)

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La rivoluzione, infine, riguarda anche gran parte del contenuto del file da inviare telematicamente.

Secondo lo schema precedente, era necessario riportare i dati riferiti ad ogni singolo giorno, indicando globalmente i corrispettivi incassati, nonchè specificando una per una le informazioni riferite ad ogni singola operazione documentata con fattura.

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Invio telematico dei corrispettivi

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La scelta di inviare telematicamente i corrispettivi èfacoltativa, senza alcun obbligo. L’opzione èinoltre revocabile in un esercizio futuro.
Una volta esercitata tale scelta, l’imprenditore non ha pi๠l’obbligo nè di emettere gli scontrini (se non come puro promemoria privo di valenza fiscale a favore del cliente, e questo spiega perchè i documenti emessi dalla maggior parte degli ipermercati recano la dicitura “scontrino non fiscale”), nè di compilare il registro dei corrispettivi. Rimane perಠl’obbligo di emettere fattura quando vi fosse l’espressa richiesta da parte del cliente.

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Trasmissione dei corrispettivi: molte novità  (I)

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La legge Finanziaria per il 2005 (L. 311/2004) aveva previsto per le imprese di grande distribuzione la facoltà  di inviare periodicamente per via telematica i dati sui corrispettivi registrati giorno per giorno, eliminando nello stesso tempo sia l’obbligo di certificare gli stessi tramite scontrino fiscale sia l’obbligo di compilare il tradizionale registro dei corrispettivi.

La stessa legge aveva demandato ad un provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Entrate il compito di specificare nel dettaglio i dati da inviare e le modalità  della trasmissione. Il direttore provvide con un atto emanato l’otto luglio del 2005, il quale ha regolato la materia in questi anni.

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Rinvio dell’approvazione del bilancio (II)

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E’ possibile far slittare la data entro la quale l’assemblea dei soci deve approvare il bilancio d’esercizio dal quarto al sesto mese successivo alla chiusura dell’esercizio solo in presenza di diversi requisiti, indicati dall’articolo 2364 del codice civile per tutte le società  di capitali (SpA, SApA e Srl).

Innanzitutto, èrichiesto che questa facoltà  sia stata già  prevista e autorizzata dai soci in occasione della stesura dello statuto: in mancanza di un’esplicita previsione statutaria, infatti, il rinvio non èpossibile.

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Rinvio dell’approvazione del bilancio (I)

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Anche quest’anno, come accade praticamente sempre, le piccole e grandi società  di capitali sono in questi giorni ingolfate nel lungo e complicato lavoro per chiudere i conti e redigere il bilancio del 2008.

Ogni anno, infatti, le modifiche legislative e gli eventi di mercato tendono a rendere tutt’altro che routinaria quest’operazione.

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Obblighi Intrastat per le operazioni intracomunitarie

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La soppressione del controllo doganale per il traffico di merci intracomunitarie avvenuta una quindicina di anni fa ha semplificato i traffici commerciali ma ha anche impedito alle autorità  di avere informazioni su queste operazioni: informazioni utili sia ai fini fiscali che a fini statistici e persino politici.

Sapere quante e quali merci attraversano i nostri confini èinfatti necessario ai fini della programmazione economica pubblica.

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Bilancio in forma abbreviata

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Gli amministratori delle società  di capitali sono tenuti a redigere annualmente il bilancio d’esercizio, che l’assemblea dei soci dovrà  approvare entro il quarto mese successivo alla chiusura dello stesso: poichè solitamente l’esercizio coincide con l’anno solare, la scadenza ordinaria èdunque il 30 aprile.

In alcuni frangenti, peraltro, èpossibile rinviare tale scadenza di sessanta giorni.

Che l’approvazione avvenga ad aprile o a giugno, comunque, il bilancio puಠessere redatto anche in forma abbreviata, purchè siano rispettati alcuni requisiti.

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Terremotati, ripresa degli obblighi fiscali

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Il 31 ottobre 2002 un grave evento sismico interessಠle province di Campobasso e Foggia, provocando fra l’altro il tragico crollo della scuola di San Giuliano di Puglia.

Come solitamente avviene in questi casi, il legislatore decise di congelare una parte degli obblighi fiscali dei cittadini e delle imprese residenti nei Comuni interessati dal terremoto, rinviandoli a data da destinarsi.

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Rigo VO33: appuntamento cruciale per i piccoli contribuenti

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Compilando la dichiarazione IVA 2009 (riferita al periodo d’imposta 2008), tutti i contribuenti di piccole dimensioni dovranno porre molta attenzione ad un rigo di nuova istituzione, il trentatreesimo del Quadro VO.

Il discorso, giusto premetterlo, riguarda comunque solo le persone fisiche (imprenditori e professionisti): e precisamente, coloro fra essi che rientrano nelle ridotte soglie dimensionali (in termini di volume d’affari, investimenti ecc.) tali per essere considerati “contribuenti minimi” potenziali aderenti al regime contabile sostitutivo introdotto con la legge 244/2007.

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Documentazione fiscale, le fotocopie non sono ammesse

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Il contribuente deve documentare tutte le spese che intende dedurre dal reddito: che si tratta di costi inerenti la sua attività  imprenditoriale o professionale oppure che siano oneri di tipo personale da indicare nel quadro RP di UNICO, vale sempre e comunque l’obbligo di documentazione.

Ma puಠil documento originale essere sostituito da una fotocopia? Un quesito di interesse comune che capita spesso di porsi. In assenza di un divieto chiaro da parte della legge, molti si sono sentiti in dovere di dire la loro, con risposte contrastanti.

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Deduzione spese auto: un po’ di chiarezza (VII)

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Il problema indicato èfrequentissimo e ha suscitato parecchi dibattiti. Una risposta esauriente èstata offerta dall’Agenzia delle Entrate, con la circolare n. 205/1998: secondo la scrivente, la scheda-carburante non èmai utilizzabile quando non èpresente il personale di servizio della stazione di rifornimento; tantomeno si puಠammettere che provveda il contribuente a compilarla da sè.

L’unica soluzione per documentare le spese del carburante acquistato al self-service èquella di conservare la ricevuta o scontrino emessa in automatico dal distributore e, in un secondo momento, presentarla al gestore perchè quest’ultimo emetta la fattura inerente l’operazione.

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Deduzione spese auto: un po’ di chiarezza (VI)

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Per scaricare dal reddito le varie spese sostenute, ovviamente, occorre documentarle. Laddove, èpossibile averla (acquisto, leasing, manutenzione…), occorre la fattura.

La tassa di circolazione e la polizza sulla responsabilità  civile, che sono escluse da IVA, non sono fatturate, ma per dedurre il costo èsufficiente conservare le relative ricevute.

In tutti i casi, èbene che tali documenti riportino anche la targa del veicolo cui si fa riferimento, per evitare dubbi e contestazioni.

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