Ipotizziamo un’azienda che acquista una materia prima X e la trasforma nel prodotto Y per rivenderlo a terzi. àˆ chiaro, quindi, che quanto pi๠Y vogliamo realizzare, tanto pi๠X dovremo acquistare, e dunque i relativi costi aumentano al crescere della produzione.
Va notato come la variabilità non èsempre perfettamente proporzionale: puಠcapitare, ad esempio, che il fornitore ci faccia uno sconto se compriamo un grosso stock di materie. Perciಠpuಠsuccedere che acquistando 100 unità di X spendiamo meno che se ne acquistassimo 95: al crescere della produzione, dunque, l’ammontare dei costi variabili potrebbe perfino diminuire.
I costi fissi, invece, si caratterizzano per rimanere costanti qualunque sia il volume della produzione. Un esempio classico èl’affitto dei locali: se l’azienda spende 3.000 euro al mese per la locazione, sosterrà questa spesa sia se produce Y ventiquattro ore al giorno sia se gli impianti rimangono totalmente fermi per un guasto.
In verità , raramente tali costi sono “fissi†in maniera definitiva: di solito, il loro andamento viene rappresentato graficamente “a gradiniâ€. La costanza dell’ammontare, pertanto, ètale solo in un dato intervallo del volume di produzione, ma superata una certa soglia ci si collocherà ad un nuovo e superiore valore fisso.
Pensiamo, ad esempio, ai costi del personale. Magari l’azienda ha tre dipendenti, e pagherà i relativi stipendi pi๠contributi che si producano 1.000, 1.500 o 1.999 unità di Y. Se perಠla produzione sale a 2.000, l’azienda puಠaver necessità di assumere un altro dipendente, e quindi l’ammontare del costo dei salari salirà ad un gradino superiore.
Fonte: nostra elaborazione