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Lo spumante italiano spopola all’estero

C’èun settore in cui ci si puಠspecializzare, formare, investire e cercare lavoro? Sà¬, il settore vitinvinicolo. C’èda affermarlo con sicurezza leggendo quel che si dice del boom dello spumante italiano all’estero. 

L’Italia ha avuto un raccolto eccezionale, una vendemmia fuori dal comune proprio nello stesso anno in cui la Francia ha perso colpi. Poi èchiaro che anche nello Stivale ci sono regioni che vanno forte e altre che lasciano a desiderare ma complessivamente i nostri prodotti dal vino allo spumante, dai prodotti da tavolo fino a quelli pi๠ricercati, piacciono anche all’estero. La Coldiretti fa un’analisi di quel che accade in Francia

E’ atteso un calo di circa il 10% della produzione di vino in Francia rispetto allo scorso anno con produzione si dovrebbe quindi attestare a 42,9 milioni di ettolitri, di molto inferiore ai 48,5 milioni di ettolitri stimati per l’Italia dall’Ismea. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base del servizio statistico del ministero agricolo transalpino Agreste, dalla quale si evidenzia che l’Italia conquista quest’anno il primato mondiale nella produzione mentre la Francia potrebbe addirittura perdere addirittura il posto d’onore a vantaggio della Spagna dove le prime stime parlano di valori attorno ai 45 milioni di ettolitri.

E poi spiega anche qual èil vantaggio competitivo italiano:

In Italia se non ci saranno sconvolgimenti si prevede che la produzione Made in Italy sarà  destinata per oltre il 40 per cento ai 332 vini a denominazione di origine controllata (Doc) e ai 73 vini a denominazione di origine controllata e garantita (Docg), il 30 per cento ai 118 vini a indicazione geografica tipica (Igt) riconosciuti in Italia e il restante 30 per cento a vini da tavola con 650mila ettari di vigne e oltre 200mila aziende vitivinicole.