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Cresce il potenziale produttivo del girasole

Quali sono le coltivazioni del futuro? Difficile dirlo ma una cosa ècerta: il potenziale produttivo del girasole sta crescendo anche nel nostro Paese. àˆ questo il grande dato che si apprende dai risultati delle prove e del progetto ‘Qualità  Girasole’, promosso dalle aziende della Sezione colture industriali di Assosementi.

Il punto di partenza del convegno sono stati i risultati della sperimentazione 2015 del progetto ‘Qualità  Girasole’. Sostenuto dalle aziende della Sezione colture industriali di Assosementi e condotto in collaborazione con il Crea – Centro di ricerca per le colture industriali di Osimo (Ancona), il progetto, giunto al suo 16° anno ha raggiunto la maturità  con l’obiettivo di valutare le attitudini produttive e qualitative delle varietà  di girasole inserite nel circuito commerciale italiano.

Il risultato della sperimentazione

Nel 2015 sono state testate 24 varietà  di girasole, rappresentative di tipici ambienti elianticoli. Dalle prove della rete èmersa un’alta potenzialità  produttiva degli ibridi analizzati, che nelle migliori località  hanno fornito una resa media superiore a 3,5 t/ettaro per quanto riguarda la produzione degli acheni e un tenore medio in olio degli acheni tra il 43% e il 45%.

Le dichiarazioni dei rappresentanti di Assosementi

“Le superfici investite a girasole – ha osservato Gianluca Fusco, in rappresentanza della Sezione colture industriali di Assosementi – sono in calo, con 90.000 ettari nel 2015 (stime Assosementi), nonostante la richiesta di mercato aumenti. Il risultato èche le grandi opportunità  offerte dal girasole non vengono colte in pieno nel nostro Paese soprattutto nel Centro Italia, dove tra Marche, regione leader per superfici coltivate, Umbria e Toscana si concentrano i tre quarti del mercato”.

“Diventa quindi fondamentale – ha detto – utilizzare a pieno le tecnologie disponibili che consentono di ottenere nei nostri areali rese ottime e di alta qualità . Il progetto ‘Qualità  Girasole’ nasce proprio per portare sul campo varietà  innovative, adatte alla realtà  agroclimatica italiana. Accanto a cià², per garantire un’elevata redditività  del girasole, le ditte sementiere sono impegnate a ‘fare cultura della coltura’ attraverso la propria rete di tecnici sul territorio, per suggerire agli agricoltori le migliori pratiche agronomiche”.