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Green Economy in aumento

L’istituto statistico Isfol ha diffuso i dati di un’analisi che evidenzia quanto le professioni di genere ecologico stiano crescendo senza sosta nel nostro Paese (come, d’altronde, nel resto del mondo).
Non si tratta soltanto di un’accresciuta sensibilità  ambientale, che comunque gioca la sua parte; il punto èche si tratta di un vero e proprio settore economico le cui prospettive sono rosee, in qualunque direzione si guardi: gestione del ciclo dei rifiuti, lotta al dissesto idrogeologico, tutela delle aree verdi, monitoraggio dell’inquinamento ambientale e marino, agricoltura biologica eccetera.


Non sono pochi, peraltro, coloro che ritengono la cosiddetta “green economy” come una delle colonne portanti dei sistemi economici del ventunesimo secolo.

Qualche dato numerico tratto dall’indagine dell’Isfol spiega meglio la situazione. Gli occupati in mestieri “verdi” sono cresciuti dai 263.900 del 1993 ai 372.100 del 2008, con un incremento del 41%; un incremento favorito anche dallo sviluppo dei corsi universitari e post-universitari sul tema (i master organizzati annualmente, in continuo aumento, sono oggi oltre trecento), alla cui fortuna contribuiscono anche le informazioni che provengono dal mondo del lavoro: quattro studenti su cinque trovano un lavoro stabile entro un anno dal sospirato diploma.

Ma, sul fronte della formazione, va anche ricordato che in tutta Italia sono organizzati circa duemila corsi ogni anno, cui partecipano oltre cinquantamila cittadini nell’arco dei dodici mesi.


L’unico punto su cui l’Isfol avanza qualche dubbio èil collegamento spesso tenue che si instaura fra i corsi di formazione e le effettive esigenze provenienti dal contesto ambientale specifico e dalle aziende ed enti pubblici che vi operano: sarebbe pi๠utile, dunque, focalizzare maggiormente l’offerta formativa sulle concrete problematiche del territorio di riferimento.